Dopo giorni frenetici di discussioni, anche animate, il governo non ha rischiato solo il default del paese con tariffe assurde, come quelle previste con gli aumenti del 104% e del 120%, che avrebbero messo in seria difficoltà famiglie ed imprenditori ma anche la possibile e plausibile sua caduta sotto i colpi, devastanti, della fondata protesta popolare.
La decisione è di ieri pomeriggio.
Le tariffe del Gas (in media 0,81 centesimi di euro al Kw/h) resteranno invariate e l’AASS si ”accontenterà” di guadagnare dai sammarinesi solo la differenza da 0,44 centesimi di euro al Kw/h, che è il prezzo fisso che paga AASS da contratto per 6 anni, ed il prezzo in bolletta che pagano gli utenti sammarinesi; alla fine circa 12-15 milioni di euro di utile tenendo conto dei costi di gestione in capo ad AASS.
Molto di meno di quegli aumenti previsti sempre dall’AASS (+104% e +120%) e detti in Commissione Finanze della fine del mese di ottobre. Questi se applicati avrebbero portato utili enormi alla stessa azienda, si parla di 60-80 milioni di euro, e sarebbero stati pagati dai consumatori sammarinesi. Avremmo avuto una AASS risanata ma serissimi problemi all’economia, e non solo, del paese.
Secondo le nostre fonti il gas quindi non dovrebbe subire aumenti e, invece, l’energia elettrica avrà un costo variabile in bolletta; verrà applicato il costo di mercato + guadagno dell’AASS. Speriamo che non sia un’escamotage per girare e farci pagare quelle tariffe assurde che volevano mettere per il gas per risanare l’AASS. Se così fosse non avremmo risolto nulla ma solo spostato il problema da un settore ad un altro. Vedremo.
Marco Severini – direttore del GiornaleSM