San Marino. Questione di diritto internazionale. Forlì, fissata al 19 gennaio 2016 la prima udienza dibattimentale per i vertici di Asset Banca. … di David Oddone

Ercolani StefanoCadute diverse accuse e posizioni archiviate: c’è fiducia.

La notizia di ieri il rinvio a giudizio dei vertici di Asset Banca – nell’ambito del processo cosiddetto “Re Nero” – che avranno ora occasione in sede dibattimentale di far valere le proprie ragioni. Dopo oltre sette anni anche Asset segue dunque l’iter che ha già accompagnato altre banche del Monte. Bisognerà attendere le eccezioni preliminari e poi le prime udienze dibattimentali affinché alle banche sammarinesi possa essere riconosciuto di aver sempre agito interpretando correttamente le normative, nel pieno rispetto del diritto internazionale e tenuto conto della diversa giurisdizione fra la Repubblica e l’Italia.

Posizione questa sempre rimarcata e puntualizzata dagli operatori finanziari del Monte Titano. Anche la collettività in questo modo avrà gli strumenti per capire nel dettaglio ciò che è accaduto evitando che la questione resti sfumata.

Del resto un Paese per essere realmente democratico deve poter riflettere, uscire dall’indifferenza, dalla estenuante sensazione che tutto ormai sia noto e scontato (‘son tutti ladri’), dalla passiva accettazione di visioni indotte da altri. Oggi le cose sono più chiare e il rinvio a giudizio, che garantisce all’imputato di mostrare totalmente la sua innocenza, dà finalmente la possibilità di fare chiarezza. In questo senso non può non esserci fiducia nella magistratura.

D’altra parte, di recente, Asset Banca ha ospitato un convegno sulle nuove frontiere del riciclaggio dove hanno relazionato magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità, situazione questa che deve per forza di cose responsabilizzare ancor di più chi ha voluto fortemente sostenere questa iniziativa sulla legalità, nonché l’intero sistema sammarinese.

Tornando alle vicende forlivesi, restano comunque alcuni dubbi su come si sono svolte le indagini preliminari in quanto si è parlato di intercettazioni e file che poi sarebbero andati misteriosamente perduti: un assurdo che si fa fatica anche a credere e raccontare. La materia sulla quale si è deciso per il rinvio a giudizio tuttavia, è questione complessa e i magistrati si sono trovati a dover interpretare normative spesso di difficile interpretazione.

E’ da considerare però che questo è ciò che fanno tutti i magistrati e che per tale ragione l’Italia ha tre gradi di giudizio dove non è raro che le sentenze siano tutte diverse. Nel caso di San Marino, e non parliamo solo di Asset Banca chiaramente, non c’è stato da parte della magistra- tura italiana solo un problema di interpretazione della normativa, ma evidentemente e alla luce di decisioni analoghe prese di recente, non si è tenuto conto del diritto internazionale e della diversa giurisdizione fra due stati.

Non è un caso infatti che procedimenti fotocopia che hanno coinvolto gli altri istituti sammarinesi, sempre presso il Tribunale di Forlì, siano dovuti ricominciare completamente da zero.

Con il rinvio a giudizio inoltre, sono cadute diverse accuse e alcune posizioni sono state archiviate. Questo rende particolarmente fiduciosi in vista del dibattimento i vertici della banca. Se ne riparlerà comunque a partire dal 19 gennaio 2016, data fissata per la prima udienza dibattimentale.

David Oddone, La Tribuna