E’ gravissimo che, a Consiglio sciolto, vengano fatte tante pressioni sui Capitani Reggenti per ottenere la presa d’atto dell’esito del concorso per l’assunzione di due giudici di appello. Le pesanti pressioni mettono in cattiva luce gli aspiranti giudici, offendono il Consiglio, umiliano la più alta istituzione del Paese.
Dopo aver messo le mani sulla giustizia in modo rovinoso, la ex maggioranza insiste per completare il lavoro che ha stravolto l’equilibrio dei poteri dello Stato e ha cancellato lo stato di diritto.
Il settore della giustizia è delicatissimo ed è quindi indispensabile garantire la sua autonomia e la sua indipendenza da ogni interferenza politica. Va respinta con decisione la politica giustizialista che pretende di risolvere i conflitti partitici e affaristici attraverso i processi giudiziari.
Attendere due mesi per garantire informazioni e verifiche sul concorso è solo un atto di correttezza parlamentare.
Emilio Della Balda