San Marino: Questione morale, la democrazia prevede strumenti chiari come commissioni d’inchiesta, responsabilità e trasparenza…di Maurizio Tamagnini

Se uno oggi prova a spiegare cosa sta succedendo a San Marino a qualcuno che non segue la  politica tutti i giorni, fa fatica a trovare un filo logico. Negli ultimi tempi si sente parlare soprattutto  di tangenti, di inchieste, di problemi seri legati alle banche e di accordi che vengono citati ma mai  spiegati davvero fino in fondo. Quando un accordo non viene chiarito completamente, non è per  distrazione, molti cittadini hanno la sensazione che ci sia qualcosa che non torna. Su tutto questo  pesa una questione morale che non si può ignorare. La democrazia prevede strumenti chiari come  commissioni d’inchiesta, responsabilità e trasparenza. Non è possibile che chi sbaglia resti  indisturbato né che vengano votate persone che tradiscono la fiducia dei cittadini, anche se molti  non sanno cosa succede dietro le quinte. Alla fine a pagare è l’immagine della Repubblica e viene  naturale chiedersi come ci vedono fuori San Marino, con comportamenti che rischiano di farci  passare per un Paese inaffidabile.. 

Mentre queste vicende occupano il dibattito pubblico, il governo appare fermo. Non si capisce che  direzione voglia prendere il Paese, né quali siano le priorità. La sensazione è quella di un esecutivo  che non governa, ma cerca di tenere insieme equilibri sempre più fragili. 

La maggioranza, almeno politicamente, sembra distante al proprio interno. I numeri possono anche  esserci, ma la tenuta no. Le tensioni sono evidenti, le decisioni diventano complicate e spesso  vengono rimandate. In questo clima non si costruisce nulla, si va avanti a vista, e San Marino resta  bloccato. 

Fuori dai palazzi, però, la realtà non aspetta. Le famiglie fanno fatica, il costo della vita pesa sempre  di più, trovare una casa è complicato e non si vede una strategia chiara su come far crescere il  Paese. Non si parla di sviluppo, di programmazione, di futuro. Si rincorrono i problemi, uno dopo  l’altro. 

C’è poi il tema della sanità, che non può più essere trattato come una questione secondaria. Serve  una riorganizzazione seria dell’ospedale, fatta con criterio e visione. Serve rendere i servizi più  efficienti, investire meglio le risorse, puntare su alcune specializzazioni e costruire competenze  vere. Rafforzare la nostra medicina significa dare sicurezza ai cittadini e smettere di dipendere  sempre dall’esterno. 

Le vicende che hanno segnato questo periodo dovranno essere chiarite nelle sedi competenti. Ma  nel frattempo San Marino non può permettersi di restare immobile. Un Paese piccolo non regge a  lungo un governo che passa più tempo a gestire problemi interni che a risolvere quelli dei cittadini. 

Arrivati a questo punto, è difficile non riconoscere che esiste una crisi di governo. Una crisi che  magari non viene dichiarata, ma che si vede nei fatti, nei ritardi, nelle decisioni che non arrivano  mai. Continuare a far finta di niente non cambia la situazione. 

San Marino ha bisogno di cambiare passo, di rimettere ordine e di ripartire con una guida capace di  lavorare davvero per il Paese. Andare avanti così significa solo perdere altro tempo, e il tempo,  ormai, è una risorsa che non possiamo più permetterci di sprecare. 

 Maurizio Tamagnini