San Marino. Questione morale, verso una legge per sospendere chi è indagato

consiglioIn Consiglio ok a un ordine del giorno da parte di tutti i partiti per fissare le regole

Entro il 31 marzo prossimo le forze politiche del Titano dovranno presentare un progetto di legge per definire cosa succederà ai consiglieri “accostati a vicende configuranti possibili illeciti di natura penale” o “comunque gravissime responsabilità politiche”. Compresa “l’introduzione del meccanismo della sospensione cautelare delle cariche ricoperte”.

Questo l’impegno preso ieri dal Consiglio Grande e Generale con il ”sì” a un ordine del giorno, concordato da tutte le sigle presenti in Aula e approvato senza voti contrari, che cerca di mettere ordine su una faccenda spesso dibattuta a Palazzo Pubblico e legata, a detta dei parlamentari, alla “questione morale” e alla ”tangentopoli sammarinese” che ha visto finire in cella alcuni esponenti politici della Repubblica.

Nei mesi scorsi, ricorda Ivan Foschi di Sinistra unita aprendo il dibattito sulla mozione presentata dal suo partito e da Civico 10 “per promuovere in tempi brevi un dibattito consiliare sul tema della tutela delle istituzioni pubbliche di fronte a vicende giudiziarie che coinvolgono i loro rappresentanti”, si “era giunti a un odg con cui si impegnava entro sei mesi il Consiglio a presentare un progetto di legge volto a introdurre la sospensione cautelare per chi ricopre carichi istituzionali e di partito una volta che risultino coinvolti in vicende giudiziarie, ma sono passati più di sei mesi e il progetto non c’è”.

Dopo di lui, dal Partito socialista Simone Celli solleva l’esigenza di un “pacchetto complessivo che definisca le regole di compatibilità con il ruolo di consigliere. Diversamente – afferma – ci ritroveremo anche in futuro a discutere sull’opportunità o meno che qualcuno sieda o non sieda in Aula, in un ambito discrezionale e non salvaguardando l’istituzione”.

Di qui l’invito: “Lavoriamo insieme a un pacchetto anti-corruzione o legalità. (…) San Marino Oggi