Il governo sammarinese aveva avuto assicurazioni dall’omologo italiano, nel mese di dicembre, che si sarebbe fatta una legge ad hoc proprio sulla questione (fonti attendibili parlano che si sarebbe inserito un articolo nella legge finanziaria italiana che poi è stata votata con la fiducia), peraltro pericolosissima per il sistema economico sammarinese, ”targhe estere” anche se la questione era nota a più già dal mese di settembre 2019.
Questo non è accaduto; non c’è nessuna legge o articolo di legge in finanziaria che sistemi definitivamente la questione ”targhe estere” per quanto di competenza di San Marino.
Quindi dobbiamo capire perché c’è stata questa presa di posizione così in ritardo e chi siano stati i responsabili; un intervento tempestivo, probabilmente, avrebbe da tempo sistemato il problema.
A prescindere dal palese scarso, se non inesistente, potere specifico del governo sammarinese negli ambienti romani la questione delle ”targhe estere” potrebbe essere deleteria per l’economia sammarinese; le ditte di trasporti sia di merci che di persone potrebbero avere delle ripercussioni notevoli sia per le salatissime multe a cui potrebbero essere esposte sia al vero e proprio sequestro dei veicoli, di qualsiasi tipo, qualora questi siano condotti da dipendenti residenti nel territorio italiano (frontalieri). Per non parlare poi del comparto vendite di autovetture che vedrebbero diminuiti notevolmente gli introiti per via della mancata vendita di mezzi alle varie persone giuridiche sammarinesi.
E non basta che chi di dovere, in Italia, emani una circolare esplicativa, come si è letto stamattina anche su alcuni mezzi di informazione; c’è bisogno di una vera e propria legge che cambi la legge preesistente. E non è una cosa da poco! E soprattutto non è così veloce.
L’attuale governo ha dato dimostrazione, ancora una volta della sua totale inadeguatezza nel risolvere i veri problemi dei sammarinesi, siano essi persone fisiche che giuridiche. L’incapacità è manifesta oramai a tutto il paese, che incredulo è spettatore ogni giorno delle più mirabolanti esternazioni dei vari segretari a cui, purtroppo, non corrisponde mai la realtà dei fatti.
Qualora la questione ”targhe estere” non si dovesse dirimere nel breve tempo avremo una contrazione di tutto il comparto legato agli autoveicoli, dalla vendita/noleggio a lungo termine sino al trasporto di persone con un calo vistoso sia del fatturato delle imprese coinvolte che del gettito fiscale che dell’occupazione che calerebbe con la contrazione di questo mercato.
Vogliamo davvero che questo accada? E’ ora che gli incapaci vadano a casa; il paese non può durare ancora a lungo nel giustificare tale imperizia: ci stiamo rimettendo tutti.
/ms