San Marino. Questione procedura penale. Enrico Lazzari risponde al Segretario Venturini in merito all’articolo del Garantista

Enrico LazzariRiceviamo e pubblichiamo:

Un semplicissimo quiz per l’esame di maturità della Giustizia sammarinese dopo la “sputtanata” del Garantista…

Una volta tanto anche la Repubblica di San Marino viene citata ad esempio dalla stampa italiana. Peccato che, in questo caso, sia stato fatto per distruggere una bozza, o una serie di concetti, di riforma della giustizia. Il senso è: se l’Italia dovesse adottare, in materia di giustizia, la “riforma Gratteri” diventerebbe come San Marino, nel caso una sorta di “laboratorio d’avanguardia” dove “realmente quei principi sono legge”.

A dire il vero, la “sputtanata” mediatica per il sistema gudiziario sammarinese è indiretta visto che l’articolista, Errico Novi, lo utilizza per sferrare l’ennesima bordata nella “guerra” fra il suo Direttore, o meglio il suo giornale, e il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, chiamato dal premier Matteo Renzi a guidare una Commissione incaricata di redarre un riforma della giustizia che sarebbe -leggendo il giornale guidato da Piero Sansonetti- già nero su bianco e composta da 130 articoli.

Dunque, non si può parlare di un attacco premeditato a San Marino. San Marino, nel caso, è l’arma utilizzata questa volta nell’ennesima battaglia di una guerra aperta fra realtà, posizioni diametralmente opposte, tutte italiane. E questo, a dire il vero, rende ancora più pesanti le parole che si leggono…

Tanto che la Segreteria di Stato agli Interni, che poi sarebbe anche quella alla Giustizia, retta da Gian Carlo Venturini, ha ritenuto giustamente doveroso produrre una immediata replica.

Vicenda chiusa? Tutt’altro… Visto che il Garantista muove accuse precise, dettagliate, mentre la replica è un generico insieme di considerazioni e precisazioni che, per di più, si chiude con la difesa del corretto operato di Giudici e Magistrati sammarinesi, della loro imparzialità e della loro competenza, peraltro mai messa in dubbio esplicitamente nell’articolo a firma Errico Novi.

Quando ho visto, nei titoli di Giornale.sm, che era stata emanata una nota in replica alle accuse mosse dal Garantista all’indirizzo della Giustizia del Titano, mi aspettavo una presa di posizione circonstanziata, anche un po’ sdegnata… Del tipo di quella messa in campo qualche giorno fa contro Panorama e che ha indotto il periodico a ritornare sui suoi passi con tante scuse e pubbliche smentite.

Smentite e scuse che, invece, in questo caso -presumo- non arriveranno!

Il Titano, “laboratorio di avanguardia” della “riforma Gratteri”, “paradiso dei forcaioli”, dove “gli arrestati -si legge- non hanno potuto neppure comunicare con i loro avvocati, i quali hanno saputo dell’arresto solo attraverso le notizie diffuse dagli organi di stampa”. Prima accusa gravissima -ovvero la “violazione dell’art.10 del regolamento penitenziario”, si legge- che non trova chiara smentita nella replica della Segreteria.

E ancora: “…Poiché il Pm (…) è contemporaneamente anche Gip, nessuna autorità terza si è premurata di imporre il rispetto dei diritti di difesa”. Seconda bordata che non trova esplicita e diretta smentita nella nota ufficiale.

Ma tutti avrete letto l’articolo di Novi (se non lo avete fatto lo trovate qui – https://giornalesm.com/la-stampa-italiana-il-garantista-si-occupa-del-ns-sistema-giudiziario-ecco-larticolo-di-errico-novi/) quindi interrompiamo questo triste, inquietante elenco…

I cittadini sammarinesi, però, Egregio Segretario di Stato Venturini, hanno il diritto di sapere chiaramente, specie oggi dopo questo pesante attacco, se vivono in una democrazia, in un moderno stato di diritto, o in un feudo medievale “paradiso dei forcaioli”.

I sammarinesi hanno il diritto di sapere, a chiare lettere, se risponde al vero che gli atti del magistrato inquirente vengono poi giudicati da un giudice che, seppure dopo essersi cambiato d’abito, è lo stesso magistrato inquirente. Ovvero, se la stessa figura è chiamata a giudicare la validità e correttezza degli atti da lui stesso prodotti.

Il Segretario di Stato ha il dovere, poi, di spiegare ai cittadini se è vero che l’interrogatorio di garanzia deve avvenire “entro 24 ore, ma il termine non è perentorio e il pm-gip ben si guarda dall’ordinarne a se stesso l’osservanza”. Cioè, se è vero che il magistrato inquirente è colui che l’ordinamento del Titano dispone sia il controllore degli atti prodotti dallo stesso magistrato inquirente.

Risponde al vero, Segretario Giancarlo Venturini, quanto affermato? Sì… o no?

Risponde al vero che sul Titano non esistano termini massimi per la custodia cautelare?

Risponde al vero che gli atti istruttori vengono secretati, interdetti ai difensori, ben oltre i sei mesi tollerati dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che San Marino ha sottoscritto? Quindi che, come scrive il Garantista, si vedono “indagati sbattuti dentro senza neppure che si debba spiegare loro perché”? (…)

Enrico Lazzari