L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni, e così noi vediamo magia e bellezza in loro: ma bellezza e magia, in realtà, sono in noi. (Khalil Gibran)
Un’etimologia emozionale prima che scientifica fa risalire la parola giardino a paradiso e ci parla di un luogo che è soprattutto dell’anima, proiezione di un sogno e d’un bisogno di bello e armonia. A questo tende la ricerca artistica di Gabriele Gambuti che propone una mostra non a caso intitolata ‘Le parfum du grand Jardin’. Come a testimoniare un’antica, delicata sintonia tra arte e natura in cui il rigore della ricerca si interseca con la perizia e la sensibilità dell’artista nel restituire la magia di un paesaggio primordiale, un luogo dell’anima. Le opere di Gambuti sbocciano qui come spontanee, nascono dalla riserva della realtà e della vita, dai ricordi che sempre più somigliano a configurazioni abitabili. Riproducono fiori dai contorni morbidi e gentili, quasi fossero dipinti dal lieve battito d’ali di una farfalla. La mostra celebra la stagione primaverile ed è gravida di polline intellettuale. L’inaugurazione è fissata per venerdì 28 marzo alle 17,30 presso la sede di Asset Banca.
