San Marino. ”Qui sta andando tutto in vacca”, breve ricostruzione di Enrico Lazzari della giornata di ieri al tribunale

tribunaleTensione a livelli incredibili ieri nell’Aula di giustizia del Tribunale sammarinese dove si celebrava l’ennesima udienza del processo cosiddetto Mazzini. Una tensione che -alla luce di quanto udito nella sessione dibattimentale- sembra conseguenza inevitabile di un procedimento giudiziario istruito su atti istruttori aleatori, approssimati, dove le convinzioni degli inquirenti sembravano fin da subito avere avuto la meglio su indizi concreti e prove a suffragio di un teorema accusatorio che vacilla ogni giorno di più.

Anche ieri, così, un intero filone di accusa sembra essersi vaporizzato con la testimonianza di Lucio Amati che ha ricondotto a normali transazioni commerciali i passaggi di quote che lo hanno portato a detenere il controllo di Nuova Banca Privata, la cui licenza già rilasciata ad altri è stata acquistata -come confermato dal teste- per la bella cifra di circa quattro milioni di euro. Ricondotte a normali transazioni commerciali, poi anche le successive transazioni su altri passaggi di quote sempre relative alla banca di Amati.

Certo, il teste era stato citato da difesa. Ma vista l’approssimazione degli atti di accusa su questo filone -atti dove non è ben identificabile il passaggio di denaro indicato poi come reato nel teorema degli inquirenti- ci si attendeva che quelle prove e quegli indizi potessero emergere nel dibattimento. Così, fino ad ora, non è stato, nonostante il grande impegno di Procuratore del Fisco e avvocati di parte civile, impegnati a torchiare i testimoni fino a scatenare -e ieri è accaduto con l’Avv. Maresi- le dure reazioni delle difese e le relative “opposizioni”.

Mentre quando le difese fanno domande ai testimoni il fine di acquisire elementi a vantaggio degli imputati è evidente e, alla fine, l’intento si concretizza, quando ad interrogare sono le parti civili e  la Procura del Fisco, l’esito è, spessissimo, lo stesso: emergono elementi a vantaggio di imputati e, quasi mai, a sostegno della tesi accusatoria. E ciò non certo a causa della scarsa professionalità dei medesimi che in tantissime altre occasioni hanno dato prova di grande professionalità e competenza…

Una spiegazione a ciò che sta accadendo la diede, qualche giorno fa, l’avv. Massimiliano Annetta, sostenendo che “fin dall’inizio era chiaro che le accuse non erano suffragate da elementi probatori”, ma “si è voluto ugualmente istruire un processo sul nulla…”.

Ieri, dopo una seduta quanto mai tesa, che ha addirittura visto l’Avv. Rossano Fabbri abbandonare l’Aula dopo un pesante -chiamiamolo- “scambio di opinioni” con il Giudice Gilberto Felici sulle metodologie di conduzione delle udienze, l’Avv. Annetta ha rincarato: “Se non fosse per il fatto che i miei assistiti hanno fatto un anno di carcere e sono ancora oggi, dopo due anni di restrizioni della libertà personale, in attesa di una risposta su una richiesta di revoca dello stesso provvedimento cautelare che abbiamo depositato addirittura nel marzo scorso, talvolta, più che ad un processo, mi sembra di assistere ad una piece teatrale…”.

Se, quindi, anche ieri l’udienza è filata via liscia su un copione ormai “classico”, il colpo di scena è arrivato nel pomeriggio, con la notizia che Fabbri avrebbe rimesso il mandato di difesa di Giuseppe Roberti, motivando la drastica decisione con una addotta impossibilità di esercitare efficacemente il diritto di difesa. E ciò sarebbe anche nero su bianco in una segnalazione inoltrata all’Ordine degli Avvocati, presieduto da Simone Menghini con il quale Fabbri, sempre ieri mattina, ha avuto un aspro diverbio nell’atrio del Tribunale. “Voi non capite -è il senso di ciò che ha detto Fabbri al suo collega- quello che sta succedendo: non sta andando come si diceva”. Diceva cosa, da chi? E a chi?, vien da chiedersi… “Ci stanno indagando a tutti”, ha concluso, per poi prendere, di gran lena, l’uscita… “Qui -è stata invece la conclusione riecheggiata dai banchi di difesa immediatamente dopo la chiusura dell’udienza- sta andando tutto in vacca…”.

e.l.