San Marino. ‘Quorum’ e ‘tetto stipendi’ ci riprovano. I Comitati Proponenti i referendum bocciati in agosto hanno depositato le nuove firme.

referendumElezioni politiche anticipate? In questo caso i referendum slitteranno al2017.

Depositate questa mattina dal comitato promotore le firme (sono dei promotori, non dei sostenitori) a sostegno dei due quesiti referendari, entrambi propositivi per abrogare il quorum nelle tornate referendarie e, l’altro, per porre un tetto di 100mila euro agli stipendi delle figure apicali nella Pa o nelle aziende partecipate.

Sono in gran parte le stesse firme che lo scorso agosto erano promotrici della raccolta del migliaio di firme di sostenitori dichiarate “irricevibili” dal Collegio dei Garanti.

I responsabili dei comitati promotori dei referendum (Fabrizio Perotto ed Erik Casali) hanno commentato:

“Puntiamo innanzitutto ad eliminare il quorum del 25%. Consideriamo il quesito referendario un momento educativo
per la cittadinanza. Ai cittadini disaffezionati alla politica ed alla partecipazione attiva chiediamo di aiutarci ad eliminare il quorum perche? con il suo voto possono determinare le leggi del Paese. Eliminarlo e? pure un aspetto culturale, non solo politico. Riteniamo che il confronto ed il dibattito siano un elemento fondamentale per far capire alla gente i pro ed i contro di una proposta di legge che avra? poi un peso non indifferente sulla vita socio-economica del Paese”.

Il secondo referendum ha le sue motivazioni nella necessita? di porre un tetto agli stipendi (cifra massima 100 mila euro lordi) per i vertici della Pa allargata e degli enti a partecipazione statale come Smtv, Tribunale, Cons, Banca Centrale.

Di diverso, rispetto al precedente vano tentativo referendario, il fatto che molte persone che li avevano sostenuti, allora, come liberi cittadini, questa volta sono voluti entrare direttamente nel comitato promotore, per sottolineare come i quesiti fossero degni di approfondimento. Inoltre e? una sorta di rivincita su una sentenza di inammissibilita? non condivisa e non compresa.

In merito i promotori precisano: “E’ una polemica ormai chiusa. Noi andiamo avanti. Entro 20 giorni, da ieri, il Collegio dei Garanti si riunira? per esaminare le firme dei promotori, poi avra? altri 20 giorni di tempo per esprimersi. Calendario alla mano si arrivera? a meta? dicembre. Il “secondo tempo” potrebbe essere scavalcato. Pertanto gia? a fine novembre si potra? avviare la raccolta delle 511 firme (per quesito) necessarie ad aprire le cabine referendarie.

Sempre i Comitati promotori, ieri, si sono detti certi che per la raccolta delle firme non servira? tutto il tempo occorso nella “raccolta” scorsa.

I referendum, c’e? da ricordare, corrono il rischio concreto di andare a scontrarsi con eventuali elezioni politiche anticipate.

Quindi in cabina (referendaria) si andra? solo nel 2017. Inoltre dovranno essere coordinati per evidenti motivi pratici con altri referendum come quello sulla preferenza “unica” e sul “polo del lusso”. La Tribuna