Sospetti su lavoratori in nero extracomunitari che lavorano nelle campagne della zona è quello che i residenti della zona di Montegiardino hanno in testa.
Sono venuti dalla campagna, le impronte ci sono e sono belle grosse, e sapevano benissimo dove colpire. E’ quello che uno dei rapinati ci ha detto.
Effettivamente nella settimana scorsa, ci dice qualche residente della zona, si sono visti una decina di extracomunitari potare delle vigne poco distanti dalla zona oggetto della rapina. Ma chi controlla il territorio è a conoscenza dell’esistenza di queste persone? Oppure il controllo del territorio non esiste?
E questi lavoratori erano in regola oppure in nero?
Perché il comandante della Gendarmeria Generale Gentili non spiega questa situazione? Perché tutto questo silenzio? Saremo pure in una isola felice ma chi in questo momento è davvero felice sono i rapinatori e non i rapinati che per la prima volta in vita loro – ci hanno detto – si sono barricati in casa. E’ la prima volta in 26 anni – ci dice Michele Bonifazi – che mi sono chiuso dentro casa, barricato, e per paura non ho dormito la notte. Noi paghiamo le tasse – dice Bonifazi – ed abbiamo diritto ad essere tutelati.
Se lo stato non tutela i cittadini allora vuol dire che lo stato è mal gestito.
Così facendo, aprendo così tanto a gente senza scrupoli, si lede la tranquillità delle nostre zone. Questa non è la San Marino che vogliamo. Lo sappiano bene i Segretari di Stato agli interni (Venturini) ed agli esteri (Valentini) in modo che sappiano organizzare meglio il controllo del territorio soprattutto nelle ore notturne. Andare avanti in questo modo non è possibile.
Non è più possibile accettare furti! La gente è esasperata sia dai furti che dalla poca incisività di chi è pagato per controllare il territorio. Ed i politici che fanno? Oltre a parlare?
Ci hanno detto che la pattuglia della Gendarmeria (l’unica?) è arrivata dopo circa 40 minuti dalla chiamata e forse 1 ora dopo dalla rapina.
E’ accettabile questo?
/ms