L’accusa di riciclaggio con relativa condanna in primo grado a oltre 6 anni comminata dal Tribunale di Forlì a Stefano Ercolani, Barbara Tabarrini ed altri è messa in discussione dalle notizie che abbiamo riportato anche ieri e che i lettori possono legge nell’articolo a fondo pagina.
L’operazione, oggetto del presunto riciclaggio, risalirebbe all’anno 2007 ed è stata caratterizzata da versamenti per un totale di 203.000 euro in Asset Banca da un certo Gianfranco Cappelli di Forlì, amministratore di Tubozeta Srl. con contemporaneo affidamento alla società presso la Banca di Credito e Risparmio di Romagna.
Per configurarsi il reato di riciclaggio occorre una contestualità di versamenti in contanti e disponibilità di somme sottoforma di affidamento di pari importo. Nel caso specifico gli affidamenti sarebbero stati deliberati a ottobre 2006 e novembre 20007 di importi ben più elevati dei versamenti.
Ciò emergerebbe è che le famose ”pere da portare su” di cui si parla nelle intercettazioni, oggetto delle presunte operazioni di riciclaggio, non siano mai esistite. Sembra addirittura che non ci siano garanzie fideiussorie dell’istituto di credito sammarinese a favore della banca forlivese.
Marco Severini – direttore e editore
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