In risposta al comunicato dei Consiglieri Renzi, Selva e Stefanelli vorremmo rispondere quanto segue.
In queste settimane, il dibattito sulla proposta di Civico10 sul Reddito di Cittadinanza si è spostato in buona parte sulla faida fra i favorevoli e i contrari al meccanismo di finanziamento da noi proposto, perdendo un po’ di vista l’elemento fondamentale della proposta stessa, quello cioè della messa in piedi di un ammortizzatore sociale che a San Marino, contrariamente alla gran parte del resto d’Europa, non esiste; ma che è urgente. Straordinariamente urgente per tanti lavoratori che hanno terminato o stanno per terminare gli ammortizzatori sociali.
Ed è proprio il fattore urgenza che ha motivato la nostra iniziativa.
Non abbiamo bisogno di spiegare perché condividiamo l’articolo 55 della legge di Bilancio e la necessità di una riforma organica del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali: quell’articolo è stato votato, proposto e concordato assieme ed evidentemente lo continueremo a sostenere e ci impegneremo per renderlo effettivo.
Parimenti a questo, però, e lo ribadiamo, c’è un tema che è urgente: persone che hanno terminato gli ammortizzatori sociali, o che non li hanno mai avuti, che stanno cercando un lavoro ma non lo trovano. La nostra “civilissima” San Marino lascia senza reddito queste persone, in questo equiparandosi ai Paesi europei meno virtuosi. Crediamo che non sia accettabile.
Ecco perché già in sede di legge di bilancio, contemporaneamente all’approvazione dell’emendamento comune, i Consiglieri di Civico10 avevano reso noto che la proposta di introduzione del reddito di cittadinanza non sarebbe “morta lì”, ma sarebbe stata ripresentata in un’altra forma, proprio per richiamare l’attenzione della politica, delle parti sociali e dei cittadini sulla necessità e l’urgenza di questo strumento che è proprio di tutti i Paesi europei tranne 3, fra cui l’Italia.
Perché siamo convintissimi che la riforma organica del mercato del lavoro e degli ammortizzatori seguirà i tempi previsti, ma siccome non è la prima volta che i tempi su cui ci si è impegnati non vengono rispettati (ultimo caso, quello del Decreto sulla patrimoniale), e siccome nel frattempo le persone sono senza reddito e senza lavoro, pensiamo che possiate capire anche voi quanto sia urgente “scorporare” questa tematica e cercare di concretizzarla il prima possibile. Ed eccoci quindi giunti al perché della nostra iniziativa politica.
Sul meccanismo di finanziamento Civico10 è disponibile, ovviamente, a discutere. Noi crediamo e sosteniamo ciò che abbiamo proposto, ma non abbiamo dogmi. L’importante è che lo strumento entri in funzione in tempi brevi.
Il fatto che nel comunicato dei Consiglieri Renzi, Selva e Stefanelli si parli di finanziarlo con i risparmi di spesa (immaginiamo derivanti dall’attuazione dell’attività di spending review) ci fa pensare, purtroppo, che si vogliano allungare i tempi, visto che l’attività di spending review non avrà un esito effettivo fino alla fine dell’estate.
Speriamo naturalmente di sbagliarci perché questo sarebbe un grosso problema per molti nostri cittadini.
Siamo convinti che comprendiate l’urgenza del problema. Non si può invocare l’urgenza solo quando occorre fare interventi che riducono i diritti: invochiamola anche quando occorre fornire tutele.
Gli stessi Consiglieri accusano Civico10 di voler mettere le bandierine. Vi chiediamo piuttosto di non metterle voi stessi, non rendendovi disponibili a discutere in tempi brevi un tema del genere solo perché lo vorreste legare ad una riforma organica della materia dipendente da tanti fattori e le cui tempistiche non sono prevedibili.
Cerchiamo di fare una cosa e l’altra. Facciamo meglio possibile questo intervento urgente e poi ragioniamo sulla riforma generale della materia, che, concordiamo, è assolutamente essenziale per il nostro Paese. I disoccupati senza reddito ve ne saranno grati.