San Marino. Referendum Associazione Ue, i “Capi Famiglia” rilanciano: “Nuovo referendum dopo il no dei Garanti al quesito del PSS, decida il popolo”

La partita sull’Accordo di Associazione con l’Unione Europea si riapre sul fronte referendario. Dopo il diniego del Collegio dei Garanti al quesito presentato dal Partito dei Socialisti e dei Democratici, il gruppo “I CapiFamiglia” ha annunciato di essere pronto a scendere di nuovo in campo, preparando una nuova proposta da sottoporre alla votazione popolare. Lo annuncia lo stesso gruppo in un comunicato, lanciando una raccolta di adesioni per sostenere l’iniziativa.

La mossa arriva a poche ore dalla sentenza, arrivata dopo 22 giorni di attesa, con cui il Collegio ha respinto il quesito dei Socialisti, incentrato sull’iter di ratifica dell’accordo. Una decisione attesa strategicamente, come spiegano gli stessi promotori. “Avevamo aspettato la risposta al quesito presentato dai Socialisti: in caso di accettazione, avremmo rinunciato al nostro per sostenere il quesito accettato, indipendentemente da chi lo avesse presentato”, si legge nella nota, a testimonianza della volontà di arrivare a una consultazione popolare sul tema.

Visto il diniego, ora “I CapiFamiglia” intendono studiare le motivazioni della sentenza per affinare la propria proposta e renderla inattaccabile, seguendo le indicazioni dei Garanti. L’obiettivo è formulare un quesito che possa superare il vaglio di ammissibilità, come spiegano: “Chiederemo la loro sentenza per ottenere ulteriori spunti da integrare nel nostro quesito”.

Contestualmente, è partita la mobilitazione. Il gruppo ha lanciato un appello pubblico a tutti i cittadini che ritengono che sul futuro rapporto con l’Unione Europea debba essere il popolo a decidere. “Invitiamo tutti i cittadini interessati a sostenere il quesito referendario a inviare la propria disponibilità a firmare all’indirizzo e-mail: icapifamiglia@gmail.com“, scrivono. Chi aderirà verrà aggiornato sul testo definitivo del quesito e sulle modalità per esprimere il proprio consenso.

L’iniziativa riaccende così i riflettori su uno dei temi più divisivi e cruciali per il futuro della Repubblica, spostando nuovamente il baricentro del dibattito politico verso la consultazione popolare e rimettendo in moto la macchina organizzativa per la raccolta delle firme.

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