San Marino. Referendum, il Partito Socialista dice la sua

Ieri sera si è svolta una riunione congiunta di Esecutivo e Gruppo Consiliare del Partito Socialista, nel corso della quale è emersa profonda preoccupazione per la situazione di declino economico e sociale che il Paese sta affrontando. La recessione si è trasformata in depressione e tutti gli indicatori macroeconomici segnalano una tendenza negativa, delineando una prospettiva che contraddice clamorosamente l’ottimismo e il trionfalismo dispensati dal Governo e dalla maggioranza in queste ultime settimane.

L’immobilismo e la confusione regnano sovrani e il bilancio dei primi 18 mesi di legislatura è pressoché fallimentare da ogni punto di vista.

Mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli record, ancora non c’è traccia di un concreto piano per lo sviluppo economico e per l’attrazione di investimenti e progetti imprenditoriali di caratura internazionale.

Mentre il problema della sicurezza e della legalità è sempre più avvertito dalla popolazione, il riordino dei corpi di polizia si è infilato in un vicolo cieco a causa della gestione politica, a dir poco sciagurata, da parte del Congresso di Stato.

Mentre l’istruzione viene considerata a livello globale uno dei principali fattori di crescita, il Governo ha pericolosamente intrapreso il percorso di riorganizzazione del sistema scolastico puntando sulla riduzione dei costi senza tener conto in modo adeguato della necessità di garantire standard elevati rispetto alla qualità dell’offerta formativa.

Mentre le disuguaglianze sociali progressivamente si amplificano a causa della crisi, l’opera di smantellamento del sistema socio-sanitario prosegue senza sosta, arrivando persino a mettere in discussione l’universalità del diritto alla salute, conquistata dai sammarinesi quasi sessant’anni fa.

Il Governo di “San Marino Bene Comune” fa acqua da tutte le parti. Per questo il Partito Socialista sostiene l’urgenza di una radicale svolta politica per tirare fuori il Paese dalla palude.

Esecutivo e Gruppo Consiliare, inoltre, hanno definito la posizione da assumere sui quesiti oggetto della prossima tornata referendaria.

In tal senso il Partito Socialista intende esprimere il proprio orientamento positivo rispetto al quesito referendario che propone l’abrogazione della legge che liberalizza la professione medica. Tale provvedimento, infatti, è stato approvato con tempi, modalità e contenuti, che non sono assolutamente condivisibili. E’ opportuno resettare quanto fatto fino ad ora su una tematica delicata e complessa che merita di essere affrontata con più serenità e maggiore disponibilità al confronto politico.

Rispetto al quesito con cui si chiede l’abrogazione del Decreto Legge relativo al FONDISS si ritiene di non fornire alcuna indicazione ufficiale.

Il Partito Socialista, al di là del risultato finale, auspica che il prossimo 25 maggio a vincere siano la libertà e la democrazia attraverso una grande partecipazione popolare alla consultazione referendaria.