• Screenshot
  • San Marino. REFERENDUM E RITORNO ALL’ARENGO … di Emilio Della Balda

    emilio della baldaNon basta il voto ogni cinque anni per darsi l’appellativo di democratico. Tanto più se le campagne elettorali sono finanziate da tangenti e se domina il voto di scambio del sistema concessorio e del clientelismo. Non siamo governati democraticamente perché il potere del Congresso di Stato è enorme, non ci sono controlli efficaci sull’operato del governo, l’esecutivo svolge una attività legislativa esagerata tramite l’utilizzo dei decreti, i cittadini sono esclusi dalle decisioni importanti. In una democrazia compiuta non è possibile che il governo abbia il potere di concedere e di revocare le concessioni. Non è possibile che il governo manovri funzioni, retribuzioni, convenzioni, trattamenti personali, assunzioni per ottenere il consenso. Non è accettabile che il governo interferisca direttamente e pesantemente nella Pubblica Amministrazione. Sono carenze e difetti molto gravi che vanno corretti al più presto per passare dal regime ad una democrazia operante con la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di fondo. Il Paese ha bisogno di efficienza, di responsabilità e di competenza per avviare un percorso virtuoso verso il buon governo. Ha bisogno di un progetto politico di medio e lungo termine. Ha bisogno di una affermazione della democrazia diretta attraverso referendum promossi dai cittadini ma anche dal governo. Al di fuori di questa scelta c’è l’autoritarismo democratico del governo, un cesarismo moderno che separa nettamente il Palazzo dal Popolo. Se manca la separazione dei poteri, se domina l’esecutivo, se il popolo non può controllare, condividere o opporsi all’operato del governo, siamo al di fuori della democrazia e del buon governo.

    Il cittadino deve appropriarsi del potere decisionale non solo il giorno delle Elezioni, ma per la durata della Legislatura nel corso della quale va fissata la settimana dei referendum e la possibilità di valutare l’operato del governo con maggiore frequenza. In questo modo verrebbe battuta anche la politica degli annunci e delle favole. E’ quanto mai opportuno uno scambio continuo tra potere e Comunità. Servirebbe molto anche al governo per migliorare la sua azione. E’ ormai evidente che il Consiglio, ingessato dalla partitocrazia, non è in grado di cambiare il sistema ormai fallito. Dovranno farlo i cittadini con i referendum senza quorum e con il ritorno all’Arengo.

                            Emilio Della Balda