SAN MARINO. REFERENDUM SULL’ABORTO: LETTERA A CUORE APERTO

 Noi siamo genitori di bambini con sindrome di Down. La sindrome di Down è considerata una anomalia genetica dai medici e dal quesito referendario. La maggior parte delle donne in gravidanza firma fogli in cui si chiede di fare esami per la ricerca di anomalie e fra queste c’è elencata anche la Trisomia 21.

Il referendum vuole autorizzare la scelta di aborto nel caso in cui una donna venga a conoscenza dell’anomalia genetica del proprio figlio. Sottolineiamo donna, perché sembra proprio che il resto della famiglia che dovrebbe accogliere quella bambina o quel bambino abbia poca considerazione nella scelta.

Noi abbiamo accettato i nostri figli per quello che sono e li amiamo incondizionatamente. Noi, genitori di bambini con Sindrome di Down (e per chi ignora, non si dice “affetto da Sindrome di Down”, proprio perché non è una malattia ma solamente una condizione genetica) siamo molto sconvolti dalla proposta di questo quesito referendario.

Se dovesse vincere il si, significherebbe che la maggior parte dei bimbi come i nostri figli, che dovrebbero venire al mondo nel nostro paese, verrebbero uccisi. Purtroppo si legge non troppo raramente di donne che optano per l’aborto dopo questa diagnosi.

Avere un figlio con Trisomia 21 non è la fine del mondo. Quando ci hanno comunicato la notizia la prima volta, le nostre reazioni sono state di paura, rabbia, smarrimento, ma vi assicuriamo che appena presi in braccio sono diventati la nostra più grande gioia, come succede a qualsiasi altro genitore, con un qualsiasi altro bimbo senza sindromi. Noi stessi abbiamo altri figli e la gioia che si prova è uguale per tutti loro.

Avere un figlio perfetto, forse è quello che ogni genitore si immagina, ma nessuno lo sarà mai. Tutti noi siamo fatti di pregi e di difetti. C’è chi dovrà affrontare delle sfide sin dall’inizio della vita e chi invece le incontrerà durante il percorso, in ogni caso la vita non è mai tutta in discesa.

Potrebbe accadere che una coppia non si senta in grado di crescere un figlio con delle difficoltà, in questo caso crediamo che la soluzione si possa trovare nell’adozione, c’è sicuramente una famiglia pronta ad accogliere e amare quella vita.

Chiediamo a tutta la nostra comunità di votare NO, i nostri figli hanno lo stesso diritto di vivere di ognuno di noi.

Sarah, Gabriele, Silvia e Rocco