È un discorso pieno di spunti e di appelli alla politica quello che ieri mattina i Capitani Reggenti Lorella Stefanelli e Nicola Renzi hanno tenuto nell’Aula del Consiglio Grande e Generale nel loro ultimo giorno di guida del parlamento sammarinese del loro mandato.
Per prima cosa i Reggenti hanno ringraziato i consiglieri evidenziando in particolare”il senso di responsabilità e la grande disponibilità dimostrata” per accettare le modifiche al regolamento consigliare proposto all’inizio del mandato “per permettere un più agile e fruttuoso svolgimento dei lavori del Consiglio, riducendone sensibilmente i tempi, ma non certo i contenuti”. Modifiche che hanno avuto successo, in quanto “in più occasioni il Consiglio Grande e Generale ha esaurito l’ordine del giorno della sessione, rispettando appieno le prerogative sia della maggioranza che dell’opposizione”. I Reggenti auspicano quindi che “tutti gli attori politici presenti in questa Aula, sappiano cogliere l’importanza degli evidenti risultati raggiunti e farne tesoro per futuri e necessari interventi normativi”.
Quindi la prima stilettata al Consiglio e al governo. “Una copiosa produzione normativa non è di per sé negativa: lo diventa – hanno detto i Capi di Stato – nel momento in cui non esiste armonizzazione né coerenza di sistema. Parimenti, dal punto di vista qualitativo, occorre piena ponderazione e conoscenza dell’intero sistema normativo e dell’ordinamento giuridico in cui si intende collocare la nuova norma e normativa”. In particolare le Loro Eccellenze ritengono “che una attenta riflessione debba essere fatta relativamente ai tempi e alle modalità di presentazione degli emendamenti” per evitare “di licenziare testi di legge non chiari, che possono rendere difficile un’esatta interpretazione della norma vigente, e privi del necessario coordinamento con altri testi normativi”. Quindi suggeriscono “un prezioso lavoro preliminare di esame – anche in termini di ammissibilità e coerenza – degli emendamenti presentati e una definizione più ampia dei tempi di deposito che possano permetterne una attenta valutazione sia politica che tecnica”. Questo perché “la chiarezza dei testi normativi, la loro immediata intellegibilità così come l’immediata individuazione della norma vigente, rappresentano uno dei maggiori fattori di attrattività economica di ogni sistema-paese”.
Ma allo stesso tempo i Reggenti auspicano “che possa aprirsi un franco e leale ripensamento del ruolo del Consigliere e della sua dignità, alla luce degli enormi sforzi di preparazione e partecipazione all’attività politica che oggi dimostra una enorme complessità e richiede adeguati tempi di approfondimento e di preparazione”.
Ancora bacchettate. Stefanelli e Renzi sottolineano la necessità “di un maggior coordinamento dell’esecutivo, per addivenire a scelte più rapide ed incisive nel governo del Paese” e invitano “tutte le forze politiche” ad aprire “con determinazione e coraggio” un dialogo sulle riforme istituzionali che si dovessero rendere necessarie. Sempre in tema di Congresso i Reggenti evidenziano “l’eccessivo ricorso allo strumento del Decreto Legge e del Decreto Delegato” che in parte toglie “il ruolo di centralità nella produzione normativa” che compete al Consiglio.
Nell’ultimo discorso c’è spazio anche per la questione morale. Nel riconfermare pienamente la nostra fiducia ed il sostegno all’azione della Magistratura, i Capi di Stato lanciano l’appello “affinché sempre più le questioni giudiziarie dei singoli siano svincolate dalle questioni politiche e che non vengano poste in atto strumentalizzazioni improprie di norme o istituti esistenti, dannosi per le Istituzioni e per la collettività. Solo in questo modo – hanno detto i Reggenti – potrà rinascere in tutti i cittadini e soprattutto nei giovani, la consapevolezza dell’importanza del loro contributo per migliorare il nostro vivere insieme e per costruire tutti insieme il nostro futuro”.
Giovani a cui hanno guardato “con particolare attenzione nel corso del nostro mandato” a partire “dal costante e pressante richiamo e sprone, a risolvere il drammatico problema della disoccupazione giovanile” che deve essere “obiettivo primario e prioritario” della politica.
I Reggenti hanno ricordato i momenti salienti del proprio mandato: la visita ufficiale, lo scorso gennaio, a Strasburgo al Consiglio d’Europa, “molto apprezzata a livello europeo”; la partecipazione a Parigi all’apertura della Conferenza delle Parti alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici; alla 31 sessione del Consiglio dei Diritti Umani svoltasi a Ginevra lo scorso febbraio.
“Ovunque – hanno continuato – ad iniziare dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – che abbiamo avuto il grande onore di incontrare nel corso della nostra missione ufficiale a Ginevra – abbiamo riscontrato il riconoscimento e il grande apprezzamento nei confronti del contributo e dell’impegno portato avanti dal nostro Stato per la difesa dei diritti dell’uomo e per la promozione di quel dialogo interreligioso e interculturale che solo può permettere di convivere insieme nel rispetto della dignità, della identità e della storia di ognuno”.
Di qui “la convinzione che l’impegno internazionale della Repubblica in difesa dei diritti umani e della solidarietà non possa essere diminuito, ma anzi vada costantemente perseguito e rafforzato a testimonianza della nostra storia, civiltà e identità”. In altre parole i Capi di Stato auspicano “che quanto prima si possa dare attuazione, attraverso l’iniziativa dei corridoi umanitari, all’accoglienza di un numero pur limitato di famiglie come valore altamente simbolico della nostra storica tradizione di ospitalità e di solidarietà”.
Ultimo appuntamento ufficiale prima del passaggio di consegne con Gian Nicola Berti e Massimo Andrea Ugolini del 1° aprile sarà il festeggiamento del 110° anniversario della convocazione e dello svolgimento dell’Arengo Generale dei Capi Famiglia. “Un avvenimento – hanno detto ancora – che la Reggenza intende ricordare e celebrare con una udienza in questa aula, quale tappa importante nella storia del nostro Paese, significativa testimonianza del profondo attaccamento dei Sammarinesi ai valori della democrazia e della libertà”.
Infine gli auguri, “a tutti i cittadini, sia a quelli residenti a San Marino sia a quelli residenti all’estero” di “pace, di serenità e di benessere”.
Davide Giardi, La Tribuna