“Ho sempre detto che avrei avuto una funzione da traghettatore in Banca Centrale”, con queste parole Ezio Paolo Reggia, da quasi due mesi a capo di Banca Centrale San Marino risponde le voci che lo danno per dimissionario. “C’era una situazione complessa da gestire e per una questione di amicizia con San Marino e di sfida personale ho deciso di accettare questo impegno lavorativo e intellettuale. Quasi tutti gli obiettivi sono stati raggiunti”.
Fra questi il presidente Reggia cita la nomina del direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, la messa a punto di un piano biennale e il potenziamento della vigilanza con l’assunzione di sette professionisti, cosa che è in via di definizione, anche grazie ad una società di cacciatori di cervelli. Ma sono già stati realizzati anche altri obiettivi, come la messa a regime della due diligence, di cui per Reggia l’istituto sanmarinese “aveva bisogno e su cui si sta lavorando con una società di Milano” e la possibile definizione a breve di un nuovo statuto.
“Avevo accettato – prosegue Reggia – un incarico di tre mesi e ho sempre detto che me ne sarei andato appena raggiunti gli obiettivi prefissati, anche prima dello scadere dei tre mesi”. Potrebbe quindi profilarsi presto la possibilità che Reggia lasci questo incarico, ma accadrebbe non per una sua rottura con San Marino. Domani alle ore 16.00 lo stesso Reggia e il Segretario di Stato alle Finanze, Gabriele Gatti hanno annunciato una conferenza congiunta, alle ore 16.00 a Palazzo Begni, nella quale verrà annunciato ufficialmente il rilancio della Fondazione Banca Centrale. E’ quasi certo che Reggia potrebbe assumerne in tempi rapidi la presidenza.
“Stiamo lavorando – aggiunge Gatti – per adeguarci agli standard internazionali e per rimettere in fila alcune cose che negli ultimi tempi non hanno perfettamente funzionato a San Marino. La collaborazione con Reggia è stata e sarà proficua e di altissimo profilo e autonomia. Chiunque dica il contrario dice il falso”.
