San Marino. Reggio Calabria ricorda l’ing. Gino Zani nel 50°anniversario della sua morte

Il 22 Marzo del 1964 moriva a San Marino l’ingegnere Gino Zani, la cui esperienza professionale ha attraversato ed intersecato la storia della ricostruzione della città di Reggio Calabria, distrutta dal terremoto del 28 Dicembre 1908. Oggi nel 50° anniversario della sua morte, lo ricorda il Prof. Giuseppe Cantarella.

Gino Zani era nato nella Repubblica di San Marino il 31 Dicembre del 1882. Apparteneva ad una famiglia modesta: suo padre, Oreste, nato il 13 giugno del 1858, era un “apprezzato capomastro muratore”; morì il 25 Febbraio del 1927. La madre, Erminia della famiglia dei Rosti di Santa Mustiola, era nata l’11 Luglio del 1861; “massaia assidua e premurosa” , morirà l’11 Luglio del 1939.

Zani studiò Ingegneria all’Università di Bologna e conseguì la Laurea, tra grandi sacrifici e privazioni familiari, proprio nel 1908, l’anno del terremoto. Il 4 Gennaio del 1909 Zani giungeva a Reggio Calabria per studiare gli effetti del terremoto; egli aveva già cominciato ad occuparsi delle nuove tecniche costruttive in cemento armato a fianco del prof. Muggia, titolare della cattedra di “Scienza delle costruzioni” presso il Politecnico di Bologna, dove Zani stesso era assistente di statica grafica e dove aveva cominciato a progettare ponti in c.a. Gli studi sul cemento armato già facevano rendere conto che questa nuova tecnica costruttiva poteva costituire una valida strategia in termini di sicurezza antisismica.

Zani, dunque, giunse a Reggio Calabria  in un primo momento come Ingegnere volontario. Qui conobbe e cominciò ad operare a fianco dello scienziato giapponese Omori, sismologo di fama mondiale, dal quale ebbe conoscenza approfondita di quella scienza che in Giappone era già molto avanzata, il che l’aiutò molto nei suoi studi successivi.

Si formò così il convincimento che una corretta casa antisismica potesse essere realizzata solo con strutture leggere in c.a. adeguatamente incastrate al piede e ne studiò alcuni tipi rudimentali a coronamento della sua volontaria missione. Le prime sperimentazioni in proposito sono le case, ad un piano fuori terra, che verranno realizzate al c.d. Rione Ferrovieri, allo spigolo nord occidentale del rione di Sbarre, subito al di qua della fiumara Calopinace.

Alla luce di tutto questo, possiamo oggi tranquillamente affermare che Gino Zani fu l’artefice della diffusione, a Reggio Calabria, della tecnica costruttiva in cemento armato

Nel frattempo Zani vince il concorso presso il Genio Civile di Reggio Calabria, e comincia quindi a lavorare presso questo importante ufficio ministeriale. La sua prima progettazione, che risale al 1912, fu quella relativa al palazzo della Prefettura che oggi sorge in Piazza Italia. Ma subito Zani diede anche a Reggio Calabria il proprio contributo di idee in termini di sistemazione urbanistica della città così duramente danneggiata dal terremoto del 1908. Zani proponeva di ricostruire Reggio Calabria con una struttura viaria completamente diversa da quella preesistente, che si rifaceva al c.d. “Piano Mori” concepito dopo l’altro terremoto del 1783, e che prevedeva strade diritte parallele alla costa intersecate da traverse che seguivano la massima pendenza, in direzione monte – mare. Dunque, Zani proponeva, invece, di costruire una strada in leggero declivio che, partendo dall’attuale Piazza Indipendenza, conducesse verso il Castello Aragonese, realizzando qui, in tal modo, una sorta di centro di aggregazione, ottenuto facendo convergere in questa area altre strade provenienti da altre direzioni. Tale idea fu avversata soprattutto in rapporto alla pervicace difesa degli interessi dei proprietari delle aree edificatorie, per nulla disposti a subire espropri talmente rivoluzionari, e così rimase un’utopia urbanistica irrealizzata.

Nel 1911 Zani sposava Graziella Spadaro, una donna di Reggio Calabria, dalla quale avrà tre figli, due maschi ed una femmina: Nicola Oreste, nato nel 1913, che frequentò i primi studi a Reggio Cala­bria, il Ginnasio a Firenze, il Liceo a Napoli, e si laureò quindi in Architettura presso l’Università di Roma nel 1939; Giorgio, nato nel 1918 e Gina nata nel 1925.

Rapidamente Zani diventò Ingegnere capo del Genio Civile di Reggio Calabria. Il 18 Giugno del 1914, con Regio Decreto, veniva costituito a Reggio Calabria l’Ente edilizio avente per scopo di “costruire le case degl’impiegati dello Stato e le case economiche “ (R.D. 18 Giugno 1914, n. 700, articolo 14 punto b)). L’articolo 16 del medesimo Decreto stabiliva le norme per la costituzione del Consiglio di amministrazione dell’Ente, in base alle quali lo Zani venne nominato Direttore tecnico dell’Ente medesimo.

L’Ente edilizio fu responsabile della costruzione di un enorme numero di edifici da destinare all’edilizia economica e popolare, per dare una casa a tutti quanti avevano perduto la propria abitazione in occasione del disastro tellurico del 1908. La costruzione di questi edifici avvenne all’interno del Piano Regolatore che il Comune di Reggio Calabria aveva approvato con Regio Decreto del 5 maggio del 1911 e modificato con successivo R. D. 14 maggio 1914, e che prevedeva la suddivisione dell’area cittadina in “isolati” numerati progressivamente dall’1 al 419, da Montevergine alla fiumara Calopinace. La gestione dei lavori fu affidata inizialmente al Genio Civile; poi, a partire dal 18 giugno del 1914, all’Ente edilizio.

Nel 1919 veniva realizzato il progetto del palazzo che ospiterà gli uffici del Genio Civile di Reggio Calabria: oggi questo palazzo ospita la sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, ed è conosciuto dagli studenti con la denominazione di “palazzo Zani”. In effetti, a Reggio Calabria Zani ha progettato numerosi edifici importanti: ricordiamo, per tutti, palazzo Trapani – Lombardo, in fregio al Corso Garibaldi e palazzo Zani – Spadaro, situato sulla via Aschenez all’incrocio con via Giulia, costruito nel 1925.

Purtroppo, con l’avvento del regime fascista, cominciarono per Zani i problemi, dal momento che il Nostro si era rifiutato di prendere la tessera del P.N.F. : nel 1924 viene trasferito a Trento presso la sezione stradale del locale Genio Civile, cominciando per lui una nuova fase di vita professionale: si dimette, infatti, dall’incarico presso il Genio Civile ed assume la direzione tecnica dell’azienda di costruzioni C.A.S.A. Costruzioni Asismiche Società Anonima, presso cui operò fino al 1935. Nel 1935, infine, la decisione di ritornare presso la Repubblica di San Marino, dove accetta di dirigere l’Ufficio tecnico del proprio Paese.