
Non si placa la querelle sterile, sfacciata e priva di pudore fra il Movimento Rete e Repubblica Futura (leggi qui). Un nuovo capitolo è stato scritto, ieri, dai “retini” (leggi qui), i quali non hanno usato mezze misure per sparare altre “cannonate” sul partito di, politicamente, Nicola Renzi.
E, a dire il vero, una di queste bordate esplosive sembra andate a segno: “Nel ridicolo ci si tuffa –è l’accusa “sparata” verso RF- quando ci invitate «a rendere pubbliche integralmente le audizioni» della Commissione d’Inchiesta, quando anche il meno probo di voi sa che essa operava, per legge da voi approvata, in regime di segretezza”. Il terreno di scontro sono i rapporti con il finanziere lucano Francesco Confuorti e la devastazione del sistema finanziario e bancario sammarinese, con deriva pesante -durante il governo AdessoSm (Rf, C10, SSD)- anche nella definizione di importanti decreti legislativi.
Ma non intendo entrare nella querelle fra le due forze politiche. Mi ha stupito, però, vedere Repubblica Futura accusare gli avversari politici sui rapporti con Confuorti, quindi con la “Cricca” -secondo un esposto del Pdcs risalente alla primavera del 2017, addirittura sovversiva- quando decine di atti giudiziari o testimonianze giurate gettano pesanti ombre non su Rete ma su alcuni esponenti di vertice di RF…
“Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!” (Vangelo di Luca)…
Come può, infatti, un partito che ha tante domande a cui rispondere, che gli sono state poste da mesi, forse da anni, ma sulle quali ha sempre glissato, accusarne un altro di una eventuale responsabilità, peraltro, indiretta? Miracoli della politica. Di certa politica.
Sta di fatto che Rf chiede a Rete se, dopo averci fatto il governo insieme, “ha mai avuto la curiosità di sapere se qualche democristiano era in rapporti con Francesco Confuorti”. Tutto qui? E chi lo chiede? Lo chiede, a Rete, Repubblica Futura!
Quella stessa Repubblica Futura che, ad esempio, non ha mai voluto, o saputo, o potuto provare a spiegare perchè l’ex Segretario di Stato Simone Celli (per quei fatti condannato per tentata concussione in primo grado unitamente al Commissario della Legge Alberto Buriani), nel corso di un incontro romano con la Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti (la vittima della tentata concussione secondo la sentenza di primo grado), avrebbe “consigliato” a quest’ultima di avvicinarsi “di più a Nicola Renzi e Mario Venturini”, ambedue personaggi di primo piano di Repubblica Futura. E ciò nell’ambito di una di quelle azioni che sono state ritenute, nella sentenza del giudice Adriano Saldarelli, “criminali” e mirate a “favorire il gruppo-Grandoni”; gruppo, oggi (per quanto trapelato e dato a sapere), al centro di una quanto mai riservata indagine incentrata sull’ipotesi di reato di “associazione a delinquere”.
Ma a preoccupare Repubblica Futura non è scoprire il motivo per cui Celli, in un tentativo di concussione, abbia consigliato al vertice Bcsm di “avvicinarsi” due suoi esponenti di spicco, bensì si preoccupa di sapere se Rete “ha mai avuto la curiosità di sapere se qualche democristiano era in rapporti con Francesco Confuorti”, a sua volta indagato come sodale della stessa, per ora formalmente ipotetica, associazione a delinquere…
Già questo potrebbe bastare ad evidenziare, a mio parere, la pretestuosità delle “cannonate” di Rf. Ma l’elenco delle “ombre”, dei dubbi da chiarire sotto il tetto di Rf, può essere assai lungo, a cominciare -sempre restando negli atti giudiziari dei vari processi in corso o conclusi nel loro primo grado (dove nessun esponente di Rf è o risulta essere stato indagato o imputato)- dai tabulati telefonici dai quali emergono contatti fra il Commissario Buriani e Nicola Renzi, o fra lo stesso Commissario oggi condannato in primo grado e Mario Venturini nei giorni della liquidazione del CIS.
E ancora… La strenua difesa del Commissario Buriani attuata da Repubblica Futura negli organismi preposti; la talvolta veemente continuità nel produrre attacchi alla attuale Presidente di Bcsm, organismo che sotto la guida della stessa Tomasetti ha fornito alla Magistratura importanti, forse determinanti elementi che hanno portato a sgominare quello che già nell’aprile 2017 la Democrazia Cristiana, restando inascoltata, aveva denunciato al Governo AdessoSm (RF, C10, SSD) e alla Reggenza di quei mesi relativamente alla minaccia che un “gruppo sovversivo” stava portando al Paese…
Ma il problema, in casa Repubblica Futura, è sapere se Rete “ha mai avuto la curiosità di sapere se qualche democristiano era in rapporti con Francesco Confuorti”…
Possibile che nessuno, neppure i “volti nuovi” del gruppo consigliare, in Rf sia “curioso” di ottenere convincenti risposte a queste domande, a questi dubbi, a queste “ombre” che poi, seppure indirettamente, gravano sull’immagine di tutti i consiglieri “targati” RF?
Enrico Lazzari