“Al di la’ dei vari distinguo, spesso buttati li’ per salvare le apparenze, non muta la sostanza di fondo di una costante e sostanziale uniformita’ di Rete alle posizioni della Democrazia Cristiana”, soprattutto per quanto attiene al sistema bancario. A dirlo e’ Repubblica futura, in una nota, commentando alla prese di distanze compiuta ieri dal movimento civico rispetto l’iniziativa messa in atto da Dc, Psd e Ps di recarsi dalla Reggenza, venerdi’ scorso, per inoltrare le proprie preoccupazioni sulla sostituzione del Cda di Cassa di Risparmio.
Non solo, il partito di maggioranza elenca poi tutti i punti su cui Rete si sarebbe avvicinata alle posizioni del primo partito di opposizione. In primis, “Sulla bufala della svendita di Cassa di Risparmio, che sarebbe stata regalata per pochi spiccioli a qualche misterioso imprenditore- sostiene Rf- Rete ha a lungo sostenuto le stesse fantasie della Democrazia Cristiana”. Cosi’ come “sull’affidamento degli Npl a societa’ estere al fine di permettere chissa’ quali speculazioni”.
E ancora: “Sui ripetuti attacchi a Banca Centrale- nota il partito di Roberto Giorgetti- Rete parla come la Democrazia Cristiana”. In piu’: “Sul costante silenzio rispetto la non opportunita’ che a coprire incarichi dirigenziali in Carisp siano soggetti rinviati a giudizi- prosegue Rf- Rete ha lo stesso approccio della Democrazia Cristiana”. Infine, “forse- osserva il partito di maggioranza- il popolo di Rete non approva del tutto queste strane affinita’ elettive”.
Al contrario: “Repubblica Futura si e’ impegnata in un progetto di rinnovamento e di rilancio del Paese anche attraverso lo smantellamento di centri del potere che tutelavano interessi privati”. L’insediamento di una nuova dirigenza in Cassa di Risparmio, il ruolo di primo piano dello Stato nel suo capitale sociale “sono una parte importante- termina la nota- di questo progetto”. SMNA