La buona comunicazione – era solito dire Ettore Bernabei – può aiutare tanti uomini e tante donne a superare momenti difficili, a vincere il pessimismo. Si diventa pessimisti quando non ci viene data la possibilità di capire fino in fondo le cose che accadono attorno a noi. Per questo repubblica sm ha inaugurato un ciclo di interviste volte proprio ad ampliare lo sguardo, alla ricerca di una nuova energia politica che sappia andare oltre alla comunicazione dei comunicati stampa. Le parole hanno un peso e il dialogo tra le persone può dare un contributo importante a far sì che le cose e il clima cambino.
Tutti a San Marino lo conoscono per la sua grande passione: la politica. Abbiamo chiesto all’Ing. Alessandro Rossi le sue riflessioni sui tre temi del momento: Fondo Monetario e Debito, la Gestione del Tribunale, la questione Titoli e le politiche economiche di Cassa di Risparmio, in particolare gli NPl Delta.
Buongiorno Ingegnere, scusi per il disturbo, vorremmo chiederle di svolgere le sue considerazioni sulle scelte fatte e da fare sugli argomenti di attualità.
“Certamente, sono sempre a disposizione per contribuire a ravvivare il dibattito politico ed economico del Paese”.
Bene allora cominciamo subito con il Fondo Monetario e il Debito, quali suggerimenti vuole dare alla politica per affrontare questa difficile scelta?
“Guardi io credo che la situazione della liquidità nonostante gli accadimenti recenti che hanno fatto perdere fiducia nel sistema non sia al momento giunta a livelli di criticità tali da avere necessità nell’immediato di un sostegno esterno ricorrendo al Debito. Diversa è la questione Patrimoniale degli Istituti di Credito Sammarinese che sicuramente è da tempo ad una soglia di attenzione che meritava interventi decisi già da diversi anni, come il FMI ci ha ricordato nell’ultimo decennio. Però prima di procedere a qualsiasi forma di indebitamento per ri-patrimonializzare alcuni Istituti Bancari occorre preventivamente contrattare con FMI, Unione Europea ed Italia delle nicchie di operatività finanziaria sulle quali il nostro sistema possa essere competitivo e ritrovare marginalità.
Non si può negare infatti che queste istituzioni sapessero quale fosse il tipo di operatività del sistema ante 2008, San Marino ha scelto unilateralmente di rinunciare alla marginalità positiva legata al segreto bancario perché non in grado di controllare le dinamiche degenerative legate a questo strumento e ora deve pretendere di concordare una seppur piccola nicchia di operatività per ritrovare la capacità di generare utili, altrimenti il debito diventerà solo una zavorra insostenibile.
Poi si devono fare i distinguo tra banche private e banche ad azionariato popolare e ad origine solidaristica, ed oggi della Cassa di Risparmio che è diventata Statale.
Il debito per ripatrimonializzare deve essere svolto unicamente per questi ultimi tipi di istituti bancari, imponendo che essi si occupino prevalentemente di finanziare l’economia del territorio. Mentre le banche private devono trovare le risorse con i propri mezzi”.
Come giudica gli ultimi accadimenti riguardanti il Tribunale e cosa suggerirebbe per aiutare la gestione della giustizia a riprendersi l’Autorità che si merita?
“L’amministrazione della Giustizia è tema delicato, la Giustizia è un pilastro fondamentale per la solidità e l’equilibrio di un paese Sovrano. Per di più nel recente passato il Tribunale ha affrontato con successo argomenti di conflitto di poteri importanti come la corruzione politica, e va dato merito ad esso di aver riportato nel paese una gratitudine dei cittadini verso il proprio operato.
Purtroppo però l’esito elettorale ha rotto nei fatti l’armonia che ha portato il Tribunale a questi successi ed oggi è necessario urgentemente ritrovarla, anche perché l’opera non è assolutamente finita.
Quella che è mancata è stata una politica equilibrata, ha vinto finora chi vuole il conflitto perché ha interessi economici e politici sul paese, interessi che non hanno niente a che fare con un sano equilibrio fra poteri, il solo che può permettere uno sviluppo ed una evoluzione del Paese.
Per questo ritengo che debbano essere deposte le armi, e debbano essere isolati tutti coloro che alimentano un conflitto e che hanno perso l’equilibrio del senso dello Stato.
L’ultima vicenda della ricusazione di Banca Centrale verso un Giudice del Tribunale è un atto gravissimo, paragonabile a quelli prima accaduti.
Io credo che esistano leve e persone sulle quali agire per fare ritrovare a tutti il giusto equilibrio.
Chiedo a queste persone di agire di conseguenza, non si può giocare una guerra che appartiene ad altri ed è una guerra del passato, con gli stessi referenti ante conto Mazzini”.
Questione Titoli, cosa ci può dire?
“C’è il segreto istruttorio e nonostante tutto confido nel Tribunale, di certo i fondi di Banca Centrale sono stati investiti in Derivati ad Alto Rischio, NPL di soggetti finanziari di tutto rispetto come Petrobas e FCA, ma sempre NPL, in quanto non si tratta di Petrobas produttore di petrolio o FCA produttore di auto, ma di Petrobas e FCA financial services.
Il regolamento di Banca Centrale parla chiaro: questo tipo di investimento è vietato.
Che dietro a tutto questo vi possa essere la regia di una mente oscura come ne abbiamo avute negli anni 90 è alto, confido ripeto che il Tribunale accerti al più presto la verità”.
E sugli NPL e le politiche economiche di Cassa di Risparmio cosa ci può dire?
“Su questo tema e su molti altri purtroppo la politica si ostina a fare propaganda e a non volere trovare un canale di dialogo alla ricerca della verità.
Gli NPL Delta a mio avviso saranno venduti a breve a fondi come CERBERUS, ALGEBRIS o ILLIQUIDX.
Resta da vedere se la svalutazione del bilancio di Cassa di Risparmio inciderà e quanto sui termini di cessione di questi NPL.
Se il prezzo sarà altamente lesivo degli interessi di Cassa di Risparmio per questa ragione qualcuno dovrà risponderne al Paese.
Cassa di Risparmio deve per salvarsi rimettere tutto in discussione e ritrovare un ruolo di fare banca del territorio sotto altre forme e deve poter usufruire di nicchie di operatività per recuperare il danno di oltre un miliardo che ha causato ai cittadini sammarinesi.
Va anche detto che di questo enorme buco ad oggi nessuno ha pagato le proprie responsabilità di gestione non oculata.
Ci si dovrebbe chiedere come mai, visto tale salasso per i Cittadini, il management che ha autorizzato il sostegno finanziario a Delta per 4 Mliardi di Euro, non ha subito nessuna indagine amministrativa e/o penale in merito, per un senso di giustizia verso tutti i cittadini credo che sia il caso di rimediare al più presto”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)