Alla vigilia delle elezioni sono oltre 6mila i frontalieri che si apprestano a votare in Italia. Il leader della Lega Matteo Salvini si è contraddistinto nel corso di questa campagna elettorale per aver utilizzato tutti i mezzi di comunicazione ed aver girato l’Italia in lungo e in largo. Repubblica Sm lo ha raggiunto al telefono.
Qual è da politico di primo piano della vicina Italia la sua visione di San Marino?
“San Marino rappresenta l’esempio più interessante di autogoverno presente in Europa, senza nulla togliere alle altre cosiddette micronazioni che spesso derivano da privilegi feudali, la vostra nazione riesce a combinare la fedeltà a radici millenarie con la vivacità di una democrazia più simile alle poleis greche che a ad altri modelli contemporanei”.
A San Marino ci sono 6000 frontalieri che si apprestano a votare, cosa si impegna a fare la Lega per loro?
“Prima di tutto lasciatemi dire che la vostra legge sul frontalierato era un esempio di civiltà a tutela dei cittadini di San Marino. Anche in Italia dovremmo autorizzare l’assunzione di lavoratori stranieri solo quando le caratteristiche professionali non siano disponibili nel mercato interno o non si abbia la possibilità di formarle. Quanto agli italiani che lavorano nel vostro Stato, quando saremo al Governo dedicheremo un’attenzione speciale affinché le esigenze di tutti siano contemperate, sia dal punto di vista fiscale, sia sotto il profilo delle tutele, sullo stesso modello di quanto intendiamo fare con la Francia, la Svizzera, l’Austria e gli altri paesi confinanti”.
Il governo sammarinese in questi giorni ha introdotto il tema di ospitare in territorio i migranti ‘perché sarebbe del tutto anacronistico continuare a pensare di poterli aiutare nei paesi dai quali provengono’. Quali potrebbero essere gli effetti per un Paese di soli 33mila abitanti?
“Se non fossi affezionato ai cittadini del vostro Paese, una volta al Governo potrei cedere alla tentazione di cogliere la palla al balzo e trasferire da voi qualche centinaio di migliaia di sedicenti profughi che oggi l’Italia ospita negli alberghi a quattro stelle a spese pubbliche. Ma ripeto, voglio troppo bene ai sammarinesi per fargli questo dispetto…”
Il 2017 è stato per San Marino il primo anno di governo di una coalizione di sinistra che a parole avrebbe dovuto cambiare tutto. Le cose, stando al duro giudizio degli organismi internazionali, sarebbero sì cambiate ma purtroppo in peggio. Per il governo si sarebbe trattato di un primo anno ‘sfortunato’ e sarebbe dietro l’angolo la ripartenza. Guardando da fuori si ha il sentore che sarà effettivamente così?
“Rispettare le autonomie e in questo caso le sovranità vuol dire rispettare chi legittimamente governa dopo il voto dei cittadini, quindi faccio un grosso in bocca al lupo al Governo di San Marino, a prescindere dal suo colore politico. Certo, con una coalizione di centrodestra sarebbe più facile intendersi su molti temi, ma non spetta a me giudicare o decidere per voi”.
Nel 2017 a San Marino è accaduto l’impensabile e si è anche chiusa una banca privata senza le gravi motivazioni che dovrebbero stare alla base di una decisione di questo genere tanto che il Tribunale ha dichiarato illegittimi il commissariamento prima e la liquidazione poi. La banca è stata tuttavia chiusa comunque con tutti i disagi che ciò ha comportato, primo fra gli altri il blocco dei conti dei correntisti per oltre sei mesi. E la non restituzione dei propri soldi ai correntisti che avevano depositi superiori ai 50mila euro che sono stati trasformati in obbligazioni triennali dell’istituto (pubblico) che ha acquisito i rapporti della banca. In un paese democratico può accadere anche questo?
“Quello che sta accadendo sulle banche in Italia, così come a San Marino, è una delle più atroci speculazioni che rischiano di minare la fiducia dei cittadini nel futuro, con evidente detrimento di tutti gli aspetti della vita sociale, culturale, economica. Occorre portare ordine, in primis con una legge che disciplini la separazione tra banche d’affari e banche d’investimento”.
E’ in atto a San Marino una guerra tra istituzioni di cui ha dato conto anche la stampa italiana perché alcune operazioni portate avanti da Banca Centrale sarebbero oggetto di un’indagine presso il locale Tribunale dove si starebbe tentando proprio in ragione di quel fascicolo di cacciar via la dirigente. Se così dovesse avvenire si accenderebbe un qualche campanellino di allarme nella vicina Italia?
“La separazione dei poteri è un cardine di ogni democrazia, mi auguro che non avvengano distorsioni che potrebbero pregiudicare la credibilità di qualsiasi Paese, ma sarebbero ancora più disastrose in una realtà piccola come la vostra”.
Se vincerete le elezioni San Marino continuerà a rappresentare un luogo strategico per l’Italia?
“Certo! In più noi vogliamo finalmente fare dell’Italia un Paese federale che riconosca nelle autonomie locali la radice della propria ricchezza. Questo porterà ad assomigliarci un po’ di più, spero”.
Ed è importante a suo avviso che San Marino acceleri il suo ingresso in Europa?
“Io mi sento di consigliarvi una frenata d’emergenza prima di finire fagocitati dal mostro sovietico e burocratico che ci ostiniamo a chiamare Unione Europea, quando invece è solo una gabbia che umilia le economie, soffoca le identità, appiattisce le culture e impoverisce i popoli”.
Olga Mattioli (Repubblica Sm)