La situazione delle alleanze nella coalizione, su cui bisogna fare dei distinguo. Il Movimento di Arzilli ha avuto un tracollo che riflette l’assoluta inefficacia della sua azione di ben 8 anni come Segretario Industria e rivela come forse neppure nelle precedenti elezioni sarebbe entrato in Consiglio se non si fosse unito in lista prima con i socialisti di Casali e poi con noi (il che già la dice lunga sulla sua coerenza politica). Per non parlare di quest’ultima alleanza con i romani -addirittura subito dopo aver sostenuto il NO alla preferenza agli esteri!- con il neonato movimento senza confini che ci ha riempito di ridicolo per l’autoevidente scorrettezza delle loro residenze e per la batosta che hanno preso in termini di voti. Io sono avvocato ma non serve essere giuristi per capire che se uno fa parte del Direttivo di una Comunità di sammarinesi residenti all’estero -in questo caso a Roma- non può essere invece da anni residente a San Marino per immigrazione proprio da Roma, e contestualmente parlare in Consulta (Giorgio Galassi) e usufruire dei soggiorni culturali (l’altro) e infine poi dire di avere il domicilio a San Marino per candidarsi. Ma i cittadini non sono mica stupidi e vanno rispettati!
Non sto poi qui a parlare della situazione della Gioielleria Arzilli che consiglia come imbrogliare la Guardia di Finanza senza che la licenza sia revocata, né del Parco Scientifico e Tecnologico (spreco enorme di fondi pubblici installato senza bando in un edificio privato inaugurato in periodo pre-elettorale!), né della Borsa Merci presentata da Arzilli in pompa magna e finita in un nulla di fatto.
Devo invece fare un grande complimento a Roberto Raschi, Alessandro Mancini (PS) e a Gerardo Giovagnoli (PSD) per come hanno saputo portare avanti la loro azione politica.
Quindi bisogna ripartire dai nostri ragazzi straordinari (Lonfernini, Cardelli, W.Casali e i meno giovani come Gatti e Mussoni), donne di alto profilo come Mariella Mularoni, la nuova guida di Gian Carlo Venturini, gli alleati adeguati, magari proponendo solo ai Berti di entrare nella DC confluendoci senza l’escamotage di tenere in piedi quel micropartito. (…)
Joseph Ragini