Il 2015 potrebbe essere l’anno in cui San Marino potrebbe finalmente risolvere il complicato rapporto sviluppato negli ultimi lustri, con le comunità di cittadini residenti all’estero, tornando anche a consentire loro di votare esprimendo la preferenza alle elezioni politiche, facoltà tolta ormai dal 2007.
Lo conferma di ritorno da New York dove ha partecipato alle celebrazioni per gli 80 anni della Fratellanza sammarinese, il segretario di Stato per il Turismo e lo Sport Teodoro Lonfernini.
Lonfernini, in viaggio con la Reggenza e con il collega agli interni e Giustizia Gian Carlo Venturini si dice infatti positivamente colpito dalla partecipazione e dal legame che ha riscontrato nei sammarinesi americani con la madre patria.
“Ho trovato – confida – una situazione piacevolmente viva sia per l’elevata presenza alle celebrazioni, sia per il livello e siamo rimasti tutti molto colpiti. All’evento hanno partecipato anche molti giovani, figli e nipoti di quei sammarinesi che in passato emigrarono da San Marino. Ho respirato un senso di comunità e unione molto forte”.
Come ha trovato il livello di conoscenza di quanto accade sul Titano da parte dei sammarinesi residenti all’estero?
“Sia molto attenti alle questioni che li riguardano direttamente, sia altrettanto attenti a tutte le altre questioni e temi che riguardano il Paese. informati tanto quanto noi di quello che accade. Posso affermare che da quanto constatato la lontananza non ha affatto aumentato la distanza, in termini di notizie. E avevo avuto modo di constatarlo anche in altre Comunità. Se infatti in passato era più difficile essere informati, oggi non è così”.
Questo legame e la conoscenza di quanto succede in Repubblica, possono essere due attori su cui lavorare per avviare progetti di collaborazione con le realtà in cui vivono i sammarinesi residenti all’estero tali da portare benefici anche a San Marino, come ad esempio avviene con certe collaborazioni fra Università?
“Questo non solo è auspicabile, ma credo sia anche un obiettivo raggiungibile e da parte nostra, come amministratori, dobbiamo abbattere quelle barriere che si sono create perché le nostre comunità all’estero sono i nostri primi ambasciatori e possono aprire confronti benefici per il nostro Paese. E non mi riferisco solo a collaborazioni con strutture o autorità dei paesi di residenza. oggi infatti i sammarinesi che vivono all’estero sono anche cittadini del paese in cui vivono di seconda, terza o quarta generazione. Molti sono laureati, imprenditori, professionisti: uomini e donne di successo e che si stanno distinguendo e con cui avere collaborazioni e rapporti può contribuire a far crescere San Marino”.
Come fare per attrarli?
“innanzitutto vanno sfatati certi tabù sui residenti esteri e poi va aperto un confronto dove mettere sul tavolo le necessità di entrambi per ritrovare quell’equilibrio che possa portare una proficua convenienza a entrambi. Da parte mia l’impegno a trasformare questi propositi i meccanismi di lavoro, nella consapevolezza che ci sono anche questioni complesse che non si potranno risolvere senza un adeguato lavoro e quindi tempo”.
Come le problematiche sul voto?
“oggi esiste il problema della preferenza, che ai residenti esteri è negata. Personalmente sarei favorevole a reintrodurla, magari limitandola ad una sola, anziché le tre attualmente possibili per i residenti in Repubblica. Non ci vedo scandali. é una proposta. Credo comunque che vada ricreato un rapporto di equilibrio non solo sul voto, ma di vera e propria fiducia tra cittadini: un Patto di cittadinanza per scambiarci collaborazioni e rapporti, anche se a distanza”.
Che ruolo vede in quest’ambito da parte della Consulta?
“La Consulta dei cittadini sammarinesi residenti all’estero è un organismo importantissimo. io credo che vada interpretato bene, a partire dalle istituzioni, ma anche dai cittadini, sia residenti in territorio, sia all’estero. Credo che debba essere anche la sede per un laboratorio di idee e di opportunità per il Paese e per i suoi cittadini”.
Franco Cavalli, San Marino Oggi