San Marino. Residenze, riconosciute le coppie di fatto. La legge è passata ieri con un’ampia maggioranza

matrimonio-gaySan Marino riconoscerà le coppie di fatto, concedendo al partner straniero il permesso di soggiorno, ma solo in caso di «mutuo aiuto e fini solidaristici». Il parlamento del Titano ha approvato il progetto di legge con il quale vengono ridefinite le possibilità di chi, straniero, chiede di vivere in Repubblica. Un ambito nel quale il tasto più spinoso riguarda le relazioni fra persone dello stesso sesso. La misura, come ammesso da alcuni membri della maggioranza, lascia degli spiragli per permetterlo. Ma non lo esplicita. E così, durante l’analisi degli articoli della legge, l’opposizione non fa sconti alla maggioranza definendola «ipocrita». «E’ vero che è una cosa mistificata e non chiamata con il proprio nome, ma si raggiunge l’obiettivo dando una possibilità a persone dello stesso sesso che hanno degli affetti – commenta durante la seduta notturna Marino Riccardi del Psd – questo è un passo in avanti, anche se non un riconoscimento pieno». A influenzare le cose ci sono gli equilibri interni alla coalizione: «Tra noi e la Democrazia Cristiana ci sono sensibilità diverse, in questo modo siamo a un punto centrale che va bene per entrambi». Il canale offerto per i partner dello stesso sesso è contenuto nell’introduzione della possibilità che «il cittadino e lo straniero residenti anagraficamente ed effettivamente in Repubblica possono richiedere il rilascio di permesso per convivenza, in favore dello straniero col quale intendono convivere per coabitazione a fini solidaristici e di mutuo aiuto». Mentre le unioni affettive, messe su un altro piano, rientrano in un passaggio in cui si parla di persone che vogliono «convivere more uxorio», cioè come marito e moglie. Una soluzione che non piace affatto a Sinistra unita, dalla quale Francesca Michelotti sbotta: «Ciò significa aprire la strada, per esempio, a due amici, o colleghi, uno dei quali frontaliere e l’altro sammarinese, che si fanno un piacere». Si crea «una prospettiva incomprensibile e illegittima elaborata solo per non usare le parole della verità. Qui c’è una discriminazione odiosa contro le persone omosessuali». (…)

La legge viene approvata con 25 voti favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari.

Il Resto del Carlino