Istanza d’Arengo n.17 “affinché sia introdotta una normativa che preveda per i consiglieri un controllo tossicologico annuale”, sempre illustrata dal segretario di Stato Mularoni. “Personalmente non avrei nessun problema- spiega- e l’uso di sostanze stupefacenti è in aumento, ma si tratta di dati ipersensibili, dovrebbe essere una scelta volontaria”.
Si apre il dibattito e per Aleandro Rossi del Gruppo misto è “una brutta Istanza, veniamo dipinti come persone non positive, si pensa che il risultato che non riusciamo a produrre derivi dall’uso di sostanze stupefacenti”. Il fatto è che “la gestione della società basata sulla competizione deve cambiare completamente, si deve tornare a un meccanismo di solidarietà, anche tra Stati”. Matteo Rossi di Noi per la Repubblica sottolinea che “l’immagine che spesso diamo non è quella positiva e dobbiamo porci delle riflessioni”. L’Istanza è da “respingere, ci consente di riflettere, ma bisognerebbe valutare bene l’ammissibilità di alcune di esse”. Ciavatta di Rete si farà che chi ha votato contro ha qualcosa da nascondere. Si insinua il dubbio solo a discuterne. Io non ho nessun problema, ma se anche l’approvassimo non darebbe nessun esito”, conclude osservando che “piuttosto che Istanze di questa natura ci si potrebbe candidare e capire cosa significa fare il consigliere”.
Alessandro Cardelli del Partito democratico cristiano sammarinese apprezza gli interventi precedenti: occorre capire “il valore delle Istituzioni, che vanno valorizzate e preservate, Istanze come questa non portano nulla di utile. Non ci sono stati casi di condanna a consiglieri in questi ultimi anni”.
Interviene anche il segretario di Stato per gli Affari interni Gian Nicola Berti per “levare la protesta contro Istanze di questo genere. E’ irricevibile per qualsiasi categoria economica e sociale. E’ inguardabile. Mi dà fastidio che invece di rigettarla immediatamente ci discutiamo sopra. Chi l’ha presentata si sta divertendo”.
“Anche in questo caso la storia si ripete- rileva Denise Bronzetti del Gruppo misto- nel 2016 si era riproposto il tema e qualche collega si sottopose spontaneamente”. Si tratta, prosegue, di “una provocazione, non si può recuperare un gap di fiducia votando l’Istanza. Forse- conclude- serve una rivalutazione delle regole che sottendono alla presentazione di un’Istanza d’arengo”.
Matteo Ciacci di Libera trova “ragionevoli le riflessioni dei colleghi. La nostra categoria è particolarmente attenzionata. Va bene controlliamo, nessuno ha niente da nascondere, però ci sono altre categorie che hanno responsabilità anche maggiori”. Inoltre “il ruolo di consigliere non lo giudico privilegiato. Va invece maggiormente valutato. Come quello di segretario di Stato”.
Propone “un approccio diverso” il collega Alessandro Bevitori: “C’è un deficit di credibilità della politica”. A inizio legislatura, prosegue, per esempio “ho proposto che si presentasse anche la posizione debitoria personale e in società detenute”. Comunque “sono pronto ad accettare la provocazione e non si tratta di un problema di lucidità. Un consigliere per primo non deve fare uso di sostanze stupefacenti. Voto a favore”.
Il vicino di banco Giuseppe Maria Morganti conferma che “siamo fuori dal coro: questo tipo di dibattito è super legittimo e viene affrontato in molti Parlamenti, senza avere il coraggio di fare il passo richiesto. Potremmo fare da esempio”. Certo emerge “un elemento di sfiducia forte alimentato dalla natura del dibattito che sussiste fra noi”.
Anche per Fernando Bindi di Repubblica futura l’istituto dell’Istanza d’arengo “ha bisogno di qualche revisione per focalizzarsi sull’interesse generale”. La proposta “può essere considerata provocatoria ma non dobbiamo scandalizzarci. Segna un senso di sfiducia, pesiamo a come possiamo meglio rappresentare la popolazione”.
Mentre Mirko Dolcini di Domani Motus liberi ricorda di essersi già espresso a favore del test: “Può essere un’Istanza provocatoria. Lo è sicuramente quella successiva sull’etilometro”. Perchè la cocaina è illegale, le birre no, argomenta, e “noi dobbiamo dare il buon esempio al Paese. E’ un primo passo per un dibattito serio. Sottoponiamoci a qualsiasi test e dimostreremo di non essere dipendenti da sostanze pericolose”.
Michele Muratori di Libera fa presente che “molte categorie di lavoratori stanno già facendo i test”, come la Polizia civile, “non è una bestemmia introdurre la discussione in Aula. Sono favorevole”.
Per Aida Maria Adele Selva del Partito democratico cristiano sammarinese, infine, “il tema prevalente è quello che nella società si abusa di sostanze stupefacenti e passa per normale. E non stiamo facendo abbastanza. Dobbiamo sottoporci ai test per i nostri giovani, diamo l’esempio anche se l’Istanza è una provocazione. Il test lo devono fare in tanti”.
L’Istanza d’arengo viene respinta con 19 voti contrari, 17 favorevoli e due astenuti. Dire