San Marino. Resta il “muro contro muro” fra Segreteria di Stato e Primario di Pediatria. Il superamento del COT evidenzia già i primi importanti risultati … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Che si voti a gennaio come preannuncia l’ex Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta (Rete) o che si voti a fine autunno o, come è prevedibile, nella tarda primavera, il dato di fatto è che la campagna elettorale è ormai iniziata… Almeno per Repubblica Futura (a dire il vero da mesi e mesi) e per Rete. Più “prudente”, invece, Libera, forse perchè inizia ad “assaporare” gli scranni di governo al fianco della Democrazia Cristiana.

E’ questo il dato più eloquente che si trae leggendo “fra le righe” del comma di apertura dei lavori parlamentari di lunedì scorso, le “comunicazioni” appunto… Sono stati spesi un fiume di parole per ore, senza che si affrontasse seriamente e non strumentalmente un tema concreto, eccezion fatta per -e non poteva essere altrimenti, visto il momento- la necessità di rendere più efficace la tutela delle donne e, soprattutto, per l’intervento del Segretario di Stato alla Sanità, Mariella Mularoni (Pdcs), peraltro doveroso dopo l’ennesimo fronte di scontro apertosi con il primario di Pediatria, la dott.ssa Laura Viola (leggi qui e qui). E, da questo intervento, giunge una scontata quanto preoccupante conferma: “Tutti i sistemi sanitari stano affrontando la carenza di figure mediche e non solo e ciò accade anche nella nostra realtà. E’ un’esigenza sentita che stiamo affrontando, servono pediatri, ginecologi, medici specializzati in medicina d’urgenza, radiologi”.

Per quanto riguarda il caso di Pediatria -ha spiegato- voglio rappresentare di avere incontrato qualche settimana fa il primario, la dott..ssa Viola, insieme a delle colleghe del reparto che hanno sollevato la problematica della carenza di personale e proposto il potenziamento dell’organico”. 

In pratica, dalle parole snocciolate in Aula dal Segretario di Stato alla Sanità che è recentemente succeduto al retino Ciavatta, si deduce che la sanità sammarinese -la quale un tempo era il fiore all’occhiello della Repubblica- versa tuttora in uno stato preoccupante dopo un decennio che ha visto la qualità del servizio fornito all’utenza calare drasticamente e costantemente.

Ovviamente, non possiamo pretendere che in pochi mesi si possa rimediare a un decennio disastroso, ma da un intervento in Aula mi sarei aspettato almeno qualche serio accenno, qualche idea su come avviare un percorso produttivo di risanamento. In ogni caso, è impossibile negare che l’avvicendamento abbia portato le prime importanti misure, a cominciare dalla riorganizzazione di quel COT che sembrava intoccabile ai tempi della Segreteria Ciavatta.

Dal 7 novembre ha preso avvio il Triage infermieristico telefonico decentrato con gli operatori ex Cot nei tre centri sanitari, in affiancamento al personale di servizio -ha spiegato la Mularoni-, stiamo potenziando i centri sanitari e a breve prenderanno servizio anche due nuovi medici di base”.

Ma, nel concreto, il “Triage” ha superato le criticità del COT, evidenziate anche in forma esasperata dall’utenza? Visto che la matematica è una scienza esatta, possiamo dire di sì. Scorrendo i dati di questa prima settimana “senza” più il COT, infatti, si evince che il tempo medio di attesa alla risposta di una chiamata è passato dai nove minuti e mezzo dei tempi-COT ad appena 2 minuti e 52 secondi. C’è da migliorare, però, la percentuale di risposta, visto che ancora oggi poco meno del 15% delle telefonate non trovano risposta. Anche qui il miglioramento è importante visto che fino all’aprile 2022 questa percentuale era stratosferica e oltre all’80%.

Inoltre, ha spiegato il Segretario di Stato, “se si esclude il lunedì, giornata più critica, il tempo medio di attesa oscilla tra i 40 e i 55 secondi, meno di un minuto”.

Dunque, solo con il cambio al vertice della gestione politica della sanità pubblica qualche importante risultato in termini di qualità ed efficienza del servizio è già arrivato. Ma c’è ancora tanto da fare… L’aspetto più importante da risolvere sarebbe senza dubbio il superamento di tutti quegli ostacoli -previdenza in primis- che allontanano i medici italiani dall’assunzione di incarichi in Repubblica. Un problema annoso che nessuno, fino ad ora, è riuscito a superare e che, in ogni caso, anche lavorandoci seriamente e strenuamente, non sembra destinato a risolversi in tempi brevi essendo materia di confronto bilaterale italo-sammarinese.

Ma un “danno” che la nuova gestione della sanità sammarinese può puntare a risolvere in tempi brevi è senza dubbio la razionalizzazione dei costi, cominciando dalla ridefinizione di tutti quei costosi e non essenziali organismi creati o ridefiniti nell’era Bevere-Ciavatta. Un primo passo sembra ormai fatto con la revoca del contratto di incarico al Presidente del Nucleo di Valutazione (leggi qui), incarico triennale remunerato con 60.000€, più un massimo di 12.000€ di rimborso spese, anuui. Una cifra che ha sollevato fin da subito non poche critiche visto che lo stesso professionista, per praticamente lo stesso ruolo, nell’ASR pesarese percepiva appena 7.000 euro annui…

Di contratti altrettanto “sconvenienti” ne sono stati accesi diversi negli ultimi mesi della “guida” Ciavatta… Non servirebbero anni per rivalutarli tutti nell’ottica di una razionalizzazione delle spese. Voglio auspicare, al pari dell’intera cittadinanza sammarinese, che vista la semplicità e non complessità di questa operazione, il prossimo passo dell’era-Mularoni sia in tal senso, così che l’operazione condotta sull’estremamente oneroso contratto del Presidente del Nucleo di Valutazione non resti un caso isolato e, pertanto, politicamente insignificante.

Tornando all’attualità in ambito sanitario, ovvero alla criticità e alle tensioni con il primario di Pediatria, sulla base di quanto ascoltato in Consiglio Grande e Generale, il Segretario di Stato non sembra disponibile a ritornare sui suoi passi, nonostante l’opposizione del vertice gestionale operativo del reparto. Il merito del contendere era, ricordiamolo, il rientro limitatamente ad incarichi e mansioni specialistiche, di due medici sammarinesi, “emigrati” anni fa in maniera, peraltro, abbastanza “risonante” e polemica.

Le disponibilità delle due stimate professioniste sammarinesi per ricoprire qualche ambulatori pomeridiano specialistico -ha aggiunto la Mularoni- sono state vagliate dal Comitato esecutivo con favore nell’ottica di aumentare il personale del reparto e superare le criticità. La proposta non avrebbe dovuto dare adito a polemiche” ma essere valutata come ulteriore risorsa”. Nessun accenno, invece, all’indiscrezione che il “rientro” -senza disponibilità a turnazione o reperibilità- dei due medici sammarinesi, sarebbe stato compensato con il non rinnovo di un contratto in essere, ovvero con la partenza, a gennaio, di un medico oggi in servizio e utilizzabile per coprire turni e reperibilità…

C’è chi vuole mettere in cattiva luce in sanità pubblica. Ma rilevo che non c’è stata nessuna ingerenza politica, ma solo la volontà di risolvere la carenza medici anche in pediatria. Sono certa ci saranno condizioni per trovare una soluzione”… E’, inutile sottolinearlo, la speranza di tutti, anche se al momento, alla luce di quanto sostenuto dalla Segreteria di Stato alla Sanità, la situazione con il Primario appare ancora di una sorta di “muro contro muro”.

Enrico Lazzari