San Marino. Rete: vogliamo uno sviluppo sano e corretto, anche nelle decisioni, a partire dalle più alte cariche dello Stato … di Angela Venturini

Da una parte c’è la critica, come sicuramente spetta ad un partito di opposizione, ma dall’altra c’è anche tanta proposta e voglia di portare qualcosa di veramente concreto per risolvere problemi vecchi e nuovi, lacune e criticità. Così Rete si è presentata in conferenza stampa a margine dei lavori consiliari per illustrare gli emendamenti, già pronti al deposito, da inserire nella legge di sviluppo che andrà a corollario dell’attuale legge finanziaria, secondo le recenti scelte politiche del governo. Il suo passaggio in commissione previsto per gennaio.

“Abbiamo voluto riempire di contenuti una legge scarna, anzi proprio vuota” ha esordito il capogruppo Emanuele Santi. Al primo punto, le risposte al caro affitti, per calmierare costi che sembrano non frenarsi mai. Rete rispolvera anche una legge del 1995, mai applicata ma ancora vigente, che tassa gli immobili sfitti in capo alle società. Poi prevede agevolazioni per chi affitta e la possibilità di riscatto per l’appartamento affittato, interventi per l’erosione del potere di acquisto e altri per l’edilizia sovvenzionata. “Abbiamo sentito dire che c’è un Pdl del governo, ma di concreto non si è visto ancora niente”. 

Santi ha poi spiegato che ci saranno emendamenti per stabilire la trasparenza sui contributi, affinché i lavoratori possano essere informati sullo stato dei versamenti contributivi da parte dei datori di lavoro. Non mancano i temi sempre cari a Rete: “Abbiamo proposto interventi per limitare le distorsioni economiche, come sono avvenute nel settore delle auto e delle bevande; per riconoscere i soggetti inidonei ed evitare che personaggi malavitosi diventino amministratori di società; e per la tutela dei consumatori dalle truffe online”. L’elenco si allunga con la proposta di inserimento nel Codice di procedura penale dei reati di amministrazione infedele e traffico di influenze; ma anche con gli incentivi per fare e sviluppare impresa, e per migliorare la qualità della vita. In quest’ambito rientrano: il pdl sullo SPES, relativo al diritto per l’acqua; il bilancio partecipativo, la mobilità condivisa, le iniziative sulla SMAC e il pdl sulla non rinuncia della cittadinanza d’origine da parte dei cittadini esteri che risiedono in territorio. “Sono solo 5 articoli – ha anticipato Emanuele Santi – sui quali, in linea di principio, tutti si sono dichiarati d’accordo. In pratica, ci sono molte remore e altrettanti intralci, ma è ora di contarci e di dire chiaramente cosa si vuole fare. È un atto di civiltà”.

L’affondo politico affidato al segretario Giovanni Zonzini che, di fronte alla “finanziaria più veloce della storia” e il suo sdoppiamento con la legge di sviluppo, ha commentato: “Abbiamo un governo che anche quando fa una cosa giusta, non riesce a farla giusta del tutto.” C’è infatti un vizio metodologico di fondo, in quanto bisognava decidere prima i progetti di sviluppo e poi finanziarli con le legge di bilancio. 

“Il Segretario Gatti – ha continuato – ha ammesso una perdita strutturale di 28 milioni, che non ci sarebbe stata se fossero stati fatti quei correttivi fiscali necessari a mettere in sicurezza il bilancio. Questo ci pone di fronte ad una crisi di incertezza, forse recessione, senza avere gli opportuni strumenti”. Ma anche quella cifra è “politicamente falsa” perché non contempla i 5,7 milioni chiesti in più dall’ISS rispetto a quelli stanziati e che dovranno essere aggiunti in sede di variazione, fra qualche mese. “Di fatto – ha incalzato Zonzini – siamo in un esercizio provvisorio non dichiarato”.

“Un’altra idea geniale – ha proseguito – è il reperimento di 55 milioni sul mercato estero ad un tasso del 3,5% per coprire parte di un debito che ne costa 1,5%, con un aggravio di costi di quasi un milione in più all’anno. Una scelta che fuoriesce da qualsiasi logica di razionalità economica”. 

Infine Gian Luigi Macina, che ha acceso un focus sulla recente valutazione del GRECO e le 23 raccomandazioni indirizzate a San Marino. “Il GRECO tocca argomenti come il clientelismo e il favoritismo. Sono aspetti delicati – ha sottolineato Macina – perché ricevere un favore significa togliere un diritto ad un’altra persona. Vuol dire: rubare!” Le sue preoccupazioni investono anche il percorso europeo che San Marino si accinge a fare, perché il capitalismo internazionale non vive di clientelismo, bensì di regole. Sarebbe ora di mettere mano ad un codice etico che renda trasparente ogni azione politica e amministrativa in tutti i livelli della nostra struttura istituzionale, a cominciare da quelli più alti e via a scendere. “Quello che ha detto il GRECO – ha chiosato Macina – noi l’abbiamo già scritto nel nostro programma elettorale”. 

Angela Venturini