San Marino. RF interpella su Carisp per sapere dei danni fatti dal Governo di Adesso.SM … di uno studente di scienze bancarie

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore Severini,

RF interpella su Carisp per sapere cosa si sta facendo con riguardo ai danni provocati durante il periodo di  Governo di AdessoSM: si fa infatti riferimento, nell’interpellanza, al fatto che “….non è noto come Carisp pensi di produrre reddito….non è noto come ridurrà i suoi costi…non è noto in che tempi si intenda rimettere Carisp sul mercato ricercando investitori privati….”. Viene anche scritto “…sappiamo che una parte consistente dell’indebitamento che lo Stato ha posto recentemente in essere sarà destinato a Cassa di Risparmio, ben 93,9 milioni a carico dello Stato….”. Inoltre “si susseguono voci sempre più insistenti su possibili fusioni fra le banche di proprietà dello Stato (Carisp e BSN) che coinvolgerebbero anche Banca di San Marino e su interventi…..per far sì….si possano trovare risorse per risarcire i soci di Asset Banca..:”.

Leggendo l’interpellanza viene da chiedersi se la stessa riguarda questo preciso momento storico oppure quello in cui lo stesso partito era alla guida del governo che ha esattamente consentito che si compissero le situazioni sopra descritte: 

– nulla si è mai saputo sui piani di rilancio di Carisp declinati dai Cda precedenti a quello attuale, né  se eventuali obiettivi in precedenza fissati siano stati raggiunti durante la scorsa legislatura. Vale la pena però ricordare che i risultati di bilancio conseguiti dal 2017 in poi hanno costretto lo Stato ad intervenire per coprire le perdite.

– Il bilancio 2016 di Carisp ha costretto lo Stato a dover trovare soluzioni “strutturali” per mettere in sicurezza l’equilibrio patrimoniale della Banca. Solo grazie alle competenze esistenti nell’attuale Governo ciò si è reso possibile: si è trovata la soluzione strutturale, accolta con favore dal Fondo Monetario e relativamente alla quale nessun appunto negativo è giunto dalla Società di Rating. Non certo è stato il governo precedente ad individuare e implementare tale soluzione; anzi: il Decreto n. 93 di Agosto 2017, contenente il famigerato articolo 5 ter che consentiva di “spalmare” le perdite di Carisp nel futuri, prevedeva che fosse il CCR ad autorizzare tale distribuzione temporale. Il provvedimento del CCR, come si legge dalla Nota Integrativa del Fascicolo di Bilancio Carisp 2019 alla voce “altre attività”,  ha autorizzato la distribuzione delle perdite nel futuro per ammontari differenti e crescenti nel tempo: partiva con importi minori per i primi anni (5 milioni annui per i primi 2 anni, 10 milioni per i 3 anni successivi  e successivamente circa 22 milioni) probabilmente – non se ne vedrebbe altrimenti motivo – per agevolare il lavoro del governo della legislatura allora in corso, e scaricare su “quelli dopo” i risultati maggiormente negativi. San Marino RTV (4 settembre 2017) comunicò che la distribuzione della perdita era di “circa 21 milioni all’anno”, tralasciando l’aspetto del minore impatto per i primi anni…..

– Per cercare investitori privati, non speculatori, bisogna rimettere in sesto la Carisp, bisogna avere risultati consolidati che emergano da documenti ufficiali (bilanci annuali, bilanci semestrali, dati su raccolta e impieghi comunicati a Banca Centrale ecc….) e al termine del primo quadrimestre appare difficile poter proporre ad investitori l’acquisto della Banca, che hagli ultimi  bilanci in perdita.

– La liquidità che è stata attribuita dallo Stato a Carisp è la restituzione di un debito che lo Stato fece con Carisp con il fine di fare un aumento di capitale di Carisp. La liquidità raccolta con l’emissione di titoli del debito pubblico entra nel circuito economico di un paese attraverso le Banche, non si tratta di regali fatti alle banche. Carisp, quando tornerà all’utile, sarà in grado di distribuire dividendi allo Stato e nel frattempo si costruirà la propria reputazione necessaria per attrarre gli investitori.

– Riguardo alle “voci sempre più insistenti su possibili fusioni…che coinvolgerebbero anche Banca di San Marino…” vale la pena ricordare (e rileggersi) la recente sentenza pubblicata dal Suo Giornalesm e riguardante la creazione di un organismo anomalo in Carisp durante il periodo in cui era presidente l’avv. Zanotti.

– Le risorse da reperire per risarcire i soci Asset Banca non sarebbero state necessarie se su Asset Banca non si fossero fatte le scelte nefaste perpetrate sempre nel medesimo periodo della scorsa legislatura: non si dica che le scelte vennero fatte da vertici di Banca Centrale poi allontanati….troppo comodo. Se si critica l’allora opposizione per aver urlato ciò che stata accadendo, non va scordato che i validi motivi per urlare allora c’erano….mentre oggi invece non ce ne sono. La autoassegnata “responsabilità delle opposizioni” che si legge nell’interpellanza di RF è nient’altro che una presa d’atto che lo cose oggi vanno molto meglio. E il merito non è certo delle opposizioni che fino a 15 mesi fa hanno governato. Ci ricordiamo tutti chi dichiarò, durante incontri pubblici, che la liquidità dello Stato necessaria per pagare gli stipendi pubblici sarebbe durata pochi mesi, e anche chi rilasciò interviste a giornali italiani per dichiarare i 2 miliardi di NPL presenti nelle banche della Repubblica di San Marino. Così come va ricordato chi festeggiava la rimozione delle insegne di Asset Banca paragonandola alla rimozione delle statue di Saddam.

La prego di continuare a tenere alta la bandiera della verità, come ha sempre fatto. Grazie.

Uno studente di scienze bancarie