“Tu ce l’hai con Repubblica Futura…”. E’ questa la difesa del partito nato sulle ceneri di Alleanza Popolare per dipanare le pesanti ombre che l’audizione del Presidente di Banca Centrale Sammarinese rilasciata mercoledì scorso nell’ambito del processo che vedeva alla sbarra il giudice Alberto Buriani e l’ex Segretario di Stato del governo AdessoSm (si ricordi a “guida” RF), nonché i due giornalisti di punta di un quotidiano sammarinese (da molti indicato, a torto o ragione?, “amico” della stessa forza politica presieduta da Mario Venturini), gli ha gettato addosso?
Sembrerebbe di sì. O, almeno, questa è stata la “reazione” giunta a me dopo la “favoletta” di ieri (se te la sei persa clicca qui) in cui raccontavo come -ovviamente soltanto sulla base della testimonianza di Catia Tomasetti, vertice di Bcsm, e dell’Onorevole Sandro Gozi– Repubblica Futura sembri avere avuto un ruolo non trascurabile nella vicenda che, per via giudiziaria, ha rischiato di decapitare in un sol colpo l’ente finanziario e il suo organismo di vigilanza, forse con il fine di spianare la strada ad una compravendita di Banca-Cis per mano di un gruppo che non poteva garantire la sua solidità finanziaria.
I riferimenti che gettano ombre sul presumibile ruolo attivo di RF nell’eventuale piano di liquidazione “forzata” e conseguente sostituzione delle due cariche, nelle cinque ore di deposizione della Tomasetti, sembrano molteplici.
Ma, prima, è doveroso un brevissimo “riassunto”, sempre basato esclusivamente su quanto risuonato in Aula ai Tavolucci. Nel periodo in cui la lussemburghese Stratos si rendeva disponibile a rilevare Banca Cis, il cui maggior azionista sembrerebbe essere Marino Grandoni -visti i problemi concreti che indicevano Bcsm a non avvalorare lo stesso acquisto (la prova di solidità economica richiesta non veniva presentata dal gruppo acquirente)- sarebbe partita una sorta di sempre più pressante “campagna di sensibilizzazione” tesa ad indurre Banca Centrale a dare il via libera al passaggio di proprietà.
Ma queste “pressioni” non hanno l’esito desiderato e ogni incontro fra Stratos e Bcsm si risolve con un nulla di fatto e la solita richiesta che gli acquirenti, evidentemente, non sarebbero in grado di fornire.
Così, il 15 aprile del 2019 -semplice coincidenza?- sui media esce una notizia clamorosa: il Presidente Catia Tomasetti è oggetto di una indagine condotta dal magistrato inquirente Alberto Buriani, lo stesso che istruì il Processo Mazzini e l’istruttoria che ha portato alla condanna in primo grado di Gabriele Gatti, ovvero due azioni giudiziarie che hanno spazzato via una intera classe politica e aperto, di fatto, la strada all’affermazione politica di Repubblica Futura divenuta, come dicevo, cardine del governo AdessoSm. Ancora semplice coincidenza? Forse…
Poco dopo trapela la notizia che anche Giuseppe Ucci è indagato in Italia per essere stato, anni e anni prima dei fatti oggetto di indagine, nel cda di una banca fallita. I vertici di Banca Centrale sembrano avere le ore contate. Tutti attendono le “scontate” dimissioni della Tomasetti e di Ucci, ovvero dei due maggiori ostacoli al buon fine dell’acquisto, da parte di Stratos, di Banca Cis. Ma così non sarà.
Le pressioni verso la Tomasetti, come ha ricordato lei stessa in Aula, divengono più dirette, come più decisa diventa la “battaglia” in seno al CCR, dove l’allora Segretario di Stato alla Giustizia, Nicola Renzi (RF), talvolta affiancato dall’allora Segretario di Stato all’Industria, Andrea Zafferani (RF) non perdono occasione per attaccare la “mancata dimissionaria”.
Ma l’aspetto più eloquente, fra quelli ricordati dalla Tomasetti mercoledì scorso e verbalizzati agli atti del procedimento penale in atto, è intrinseco in una visita che l’ex Segretario di Stato alle Finanze dello stesso governo a guida RF, Simone Celli (già Segretario del Partito Socialista, e già dimissionario dal governo AdessoSm), oggi a giudizio unitamente al giudice Buriani, ha compiuto in Roma alla stessa Tomasetti.
Era il 18 giugno del 2019, erano passati un paio di mesi dalla diffusione della notizia relativa all’indagine condotta da Buriani sulla Presidente di Bcsm che era sempre più oggetto di non gratificanti attenzioni di certi media, mentre il confronto fra Bcsm e Stratos appariva arenato sulla richiesta di garanzie di solidità economiche richieste all’acquirente. “E’ stato un lungo incontro -ricorda la Tomasetti, sotto giuramento, dal banco dei testimoni- iniziato intorno alle 18 e 30 e terminato non prima delle 21…”.
Ma perchè quell’incontro, proprio quell’incontro, appare più eloquente di altri nell’infondere il subbio che RF avrebbe potuto avere un ruolo importante nel tentativo di finalizzare una vendita inducendo Banca Centrale a bendarsi gli occhi? Per quanto accaduto, durante e dopo la “rimpatriata”, e per quanto Celli e la Tomasetti si sono detti. Sfruttando una sorta di “cameratismo” che era scattato fra i due durante le “battaglie” che richiedevano l’azione sinergica della Segreteria alle Finanze e di Bcsm, Celli, senza mezzi termini invita la Presidente “ad avvicinarsi un po’ più a Nicola Renzi (RF) e Mario Venturini”, tuttora presidente di RF, lasciandole intendere che lei si starebbe affidando alle persone sbagliate. Addirittura si sarebbe proposto come “favoritore” di un incontro fra la stessa e i due politici. Incontro che poi, alla fine, non si è capito se ci sia stato.
Celli, quindi, già fuori dalla politica in seguito a precedenti dimissioni, sembra rivestire il ruolo di “ambasciatore” di RF, infondendo nella sua interlocutrice un inquietante dubbio: “Ho avuto l’impressione che Simone Celli fosse stato costretto” a fare l’incontro…
Ma non finisce qui… Se sembra essere ambasciatore di RF, al tempo stesso, sembra esserlo anche del Giudice Buriani. Infatti, portata a termine la prima “missione”, il discorso cade sull’indagine sammarinese -poi chiusa con una archiviazione che pareva ovvia fin da subito- che vede la Tomasetti indagata. Durante questo colloquio, ad un certo punto -lo ricorda sempre la Presidente di Bcsm in Aula- l’”ambasciatore” estrae un foglietto dalla tasca, lo apre e lo passa sotto gli occhi della donna che ricorda di avervi letto, più o meno, “Okay… chiude bene”, poi lo stropiccia e lo infila nuovamente in tasca. Come dire, nella sua interpretazione, fai così e l’indagine si chiuderà bene. Ma la stessa inchiesta non era secretata, tanto che -se non erro- neppure le difese degli indagati avevano accesso agli atti? Ma questa è un’altra storia, del resto anche certi media, in quei giorni, apparivano più informati degli avvocati difensori…
Il 19 giugno, quindi il giorno successivo all’incontro con Celli, il legale di Stratos contatta la segreteria della Tomasetti per fissare un nuovo incontro, che poi, anche questo, causa la “pubblicità” fatta alla vigilia, non ci sarà… Tempismo perfetto o ennesima semplice coincidenza?
Quindi, sono io ad avercela con Repubblica Futura o i dubbi, le ipotesi, i sospetti che almeno parte di quel partito possa, come il Giudice Buriani, aver operato attivamente -al pari di Celli- sono razionalmente fondati e meritano un chiarimento autorevole che, qualora ciò non prefigurasse eventuali reati penali- solo una commissione di inchiesta parlamentare potrebbe dare?
Se poi, i “puntini” di questa “misteriosa” e inquietante vicenda Stratos-Cis dovessero fondersi con quelli delle azioni giudiziarie che hanno spazzato via una intera classe politica, ci troveremmo di fronte al sospetto nientemeno che di un golpe giudiziario-economico-mediatico… Del resto, sia gli attori che coloro che hanno, almeno politicamente, fortemente beneficiato di quelle indagini, sono più o meno gli stessi…
Potrebbe esistere dubbio -perchè non può essere oggi nulla più di un dubbio ad oggi- più inquietante di una sorta di colpo di stato “bianco”, ovvero senza fucili e cannoni, che potrebbe essersi consumato ai danni della più antica democrazia del mondo? Urgono risposte… Urge una seria commissione di inchiesta consigliare, perchè i cittadini hanno il diritto di avere certezze e non “meri”, preoccupanti, inquietanti dubbi. Protagonisti compresi!
Enrico Lazzari
