“Riassunti i Supremi Poteri dello Stato”
Sono un comune cittadino sammarinese, che è angosciato per lo sfacelo della nostra comunità statuale. Sono anche un amante della storia della Repubblica. Proprio in questi giorni sto correggendo le bozze di una mia prossima pubblicazione (non faccio pubblicità occulta!): “I governi di San Marino. Storia e personaggi”. Si dice che la storia sia “magistra vitae”,anche se pochi ci credono. Io continuo a crederci. E colgo l’occasione per raccontare brevemente quello che i nostri avi hanno fatto per salvare la Repubblica, quando viveva in gravi pericoli. Tempi diversi, uomini diversi, situazioni diverse, direte voi! Le condizioni storiche non si ripetono mai! Tutto vero. Ma io vi ricordo ugualmente 4 date storiche di gravissimi pericoli per “la salute“ della Repubblica. Dal 1943 al 1951 San Marino ha messo da parte Consiglio, Congressi, ecc., una vita costituzionale normale, e ha messo in campo strumenti politico- istituzionali eccezionali. Straordinari. Un primo Consiglio di Stato, dal 28 luglio al 19 settembre 1943. Un secondo Consiglio di Stato, dal 28 ottobre 1943 al 23 settembre 1944. Un primo Consiglio di Reggenza dal 10 febbraio 1945 al 24 marzo 1945. Un secondo Consiglio di Reggenza, dal 30 giugno al 25 settembre 1951. Non mi dilungo a dire quali erano i pericoli di quei momenti storici, si possono intuire. Una cosa era certa: la politica non li sapeva affrontare e risolvere. Allora, ogni volta la Reggenza prendeva il toro per le corna e – “riassunti i Supremi poteri dello Stato” o “preso atto che il Consiglio ha trasmesso tutti i poteri alla Reggenza”- ricorreva ad un piccolo gruppo di uomini autorevoli, preoccupati del bene dello Stato e appartenenti a diverse idee politiche e culturali, per affrontare l’emergenza. E poi preparare in seguito il ritorno alla normalità istituzionale.
Non siamo forse giunti ad una quinta data di emergenza? Non so se l’attuale architettura costituzionale lo permetterebbe. Ma vi assicuro che molte volte i sammarinesi, nella storia, hanno obbedito più alle esigenze “del pane” che alle formalità istituzionali, non rinnegate ma per il momento messe in stand bay. Senza fare il giurista, mi sembra che l’attuale normativa presenti due aperture ad una soluzione politica di emergenza. La legge sul Congresso di Stato non parla più dello statutario numero di 10 membri (dal 1830), ma prevede un numero massimo, non superiore a 10. Quindi ci potrebbe stare anche un governo di (es.) 5 persone! Io questa idea l’avevo lanciata come sistema, non solo per le emergenze ma per sempre. La stessa legge prevede che il Congresso di Stato non sia formato di soli uomini del Palazzo, ma anche di tecnici, di cittadini (per un massimo di un terzo). Questi giorni sento dire da alcuni cittadini: Tutti fuori dal Palazzo! Tutti a casa! Da altri: ma poi chi ci mettiamo?
Signori partiti politici…non è l’ora di fare voi una bonifica interna e magari salvare qualche superstite ancora decente?
Signori cittadini…non è ora che qualcuno, autorevole, pulito e competente in qualche settore della vita della comunità, ci metta la faccia e si metta a disposizione della Reggenza per una soluzione politica d’emergenza? Più che a pensare a fondare un proprio partitello!
Fra qualche decennio ci sarà senz’altro un altro, che continuerà la mia storia dei governi sammarinesi, lasciata al 2014. Mi auguro possa raccontare ai posteri la vita di un Consiglio di Stato o di Reggenza n. 5.
Domenico Gasperoni