San Marino. Riciclaggio Poggiali, Presidente Dc. Berti, legale Poggiali: ”Non abbiamo avuto neanche il tempo di difenderci

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  • berti gian nicola“Non abbiamo avuto neanche il tempo di difenderci”. Così Gian Nicola Berti, difensore di Leo Marino Poggiali, commenta il rinvio a giudizio del presidente della dc con l’accusa di riciclaggio. Poggiali è stato sentito come testimone il 31 gennaio, in un procedimento che risale al 2010. Ieri sera, sottolinea Berti, sono venuto a conoscenza del suo rinvio a giudizio. Secondo l’accusa Poggiali avrebbe aiutato a ripulire 2 milioni sottratti in Italia e destinati all’Inps. E’ stata l’Eurocommercial bank, dove Poggiali lavorava, a segnalare le anomalie all’Aif che, a sua volta, chiese collaborazione all’Uif italiana. La Guardia di Finanza arrestò due avvocati, Gianluca Cesari e Francesco Scardaccione, che secondo gli inquirenti, in tre anni avrebbero sottratto 3 milioni di euro destinati all’Inps dirottando le somme su un conto corrente romano per poi girarle su un conto a San Marino. Il Tribunale del Titano è riuscito a sequestrare 2 milioni 150mila euro. Poggiali, afferma il suo legale, è completamente etraneo all’accusa di riciclaggio. Si è fidato di un avvocato, il riferimento è a Scardaccione, che con la fotocopia di un documento ha creato una falsa identità ingannando anche i cassieri del Monte Paschi di Siena. Poi è arrivato nella banca sammarinese, di cui era già cliente, con un documento originale – intestato a Benito Martellacchi – definendolo un anziano malato impossibilitato a presentarsi in banca. Insomma la responsabilità di Poggiali sarebbe quella di avere proceduto con l’adeguata verifica in assenza del diretto interessato. Un ruolo assolutamente marginale, secondo la difesa, che lo ha visto – nella veste di testimone – raccontare alla magistratura l’esatta cronologia dei fatti. Smtv