San Marino. Riconoscimento dello Stato palestinese? Valentini perplesso

pasquale valentini (diversamente pasqualino)Riconoscimento dello Stato palestinese? Perplesso dopo l’annuncio dato dal neo primo ministro svedese Stefan Loefven che appunto dava notizia del riconoscimento che la Svezia darà alla Palestina, il segretario di Stato agli Esteri Pasquale Valentini, non tanto sul principio quanto sul metodo.

Per Valentini, sentito dalla San Marino RTV, si deve dare autorevolezza agli organismi internazionali. Valentini cita padre PIzzaballa, custode di Terra Santa che il 1° ottobre è stato Oratore ufficiale per l’insediamento della Reggenza, che aveva detto come “l’attuale situazione in Medioriente sia sempre più complicata. E anche alla luce di questo ritengo non opportune prese di posizione di singoli Stati, che rischiano di alimentare ulteriormente il conflitto”.

Alcuni Paesi dell’Est Europa hanno già riconosciuto la Palestina, ma prima della caduta del Muro di Berlino. Le perplessità di Valentini non sono tanto sul principio, quanto sul metodo, considerandolo una sorta di “strappo”. “Dobbiamo dare autorevolezza – scrive Rtv – agli organismi internazionali, il lavoro di mediazione è importantissimo; sono necessarie azioni coordinate che portino questi due popoli ad un reciproco riconoscimento.

Tutte le volte che la questione viene posta in termini di schieramento – come in questo caso – possono riacutizzarsi le tensioni”. Sfuma dunque l’ipotesi – caldeggiata da molti – di San Marino, antica Terra di Libertà, che per prima – nell’Europa occidentale – riconosce lo Stato palestinese.

Idea affascinante ma controproducente, secondo il segretario agli Esteri. “La nostra posizione è di neutralità attiva, ma non per opportunismo, perché abbiamo sempre denunciato le violazioni del diritto internazionale da una parte e dall’altra”. Nel 2012 – tuttavia – quando all’ONU si votò per il riconoscimento dello Status della Palestina come Paese non membro Osservatore Permanente, il Titano si astenne, nonostante il voto favorevole di tanti Paesi occidentali, tra i quali l’Italia. “All’epoca – afferma Valentini – non ero segretario agli esteri; e comunque il Paese era in ordinaria amministrazione e posizioni come queste necessitano di un passaggio governativo e consiliare”.

San Marino Oggi