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  • San Marino. Ricordiamo la nascita del Giro del monte con Paolo Forcellini

    Ricordiamo la nascita del Giro del monte con Paolo Forcellini

    Cosa è successo quella sera di Maggio al Bar Giulietti, sullo Stradone?

    Era una tiepida serata primaverile del lontano 1971 , ero  seduto da Giulietti con un buon gelato dinnanzi in compagnia di “Ninni” Fantini quando arrivarono Altiero Strazzacapa e Glauco Cesaretti , reduci da una lauta cena a base di tagliatelle . Ad un certo punto, Altiero , ordinando un Fernet se ne uscì dicendo” Qui’ per digerire altro che amaro , bisognerebbe fare due passi, magari il Giro del Monte” “ Ormai è tardi -rispose Glauco – poi ci vorranno almeno due ore” “ Due ore?-ribatte  Nini- Scommettete che io anche con la gamba matta che ho riesco a farlo circa in un’ora?” Senza pensarci due volte Altiero finisce il suo amaro , sale in macchina, parcheggiata lì innanzi ,delega Glauco a cronometrare il tempo e sollecita a partire  Ninni che accetta con entusiasmo la sfida. Io con altri clienti restammo al bar , controllando anche noi il tempo di partenza e di arrivo . Ninni ebbe ragione ! Impiegò poco piu’ di un’ora , arrivando alla Porta del Paese senza mostrare segni di stanchezza . Fu quella la scintilla che infiammò successivamente il Giro del Monte.

    E le serate   successive  ?

    Da quella sera ci fù un passa parola, e prima pochi, poi decine, poi tanti “cittadini” provarono quel percorso molti passeggiando, molti correndo, molti a passo di marcia per vedere quanto tempo ci avrebbero impiegato. Insomma una sfida con se stessi . In circa due settimane non c’era residente del Castello di Citta’ che non avesse provato il percorso. Uomini, donne, giovani , anziani, vecchi ( Baby , il “ nonno” del ristorante Garibaldi aveva 89 anni), vivacizzarono le serate primaverili di San Marino. Dopo l’arrivo dei “ maratoneti” e i tantissimi curiosi che si attardavano nei commenti fra una bevuta e l’altra refrigerante nei due bar Giulietti e Torretta , lo stradone antistante la Porta del Paese diventava stracolmo tanto da costringere la deviazione del traffico . Da li partì l’idea ad Altiero e Glauco di organizzare seriamente un Giro del Monte amatoriale, e mettere in campo una organizzazione che nulla avrebbe avuto da invidiare a quella di altre manifestazioni pubbliche.

    Ma cosa ha reso il Giro del Monte l’evento che una intera generazione sta ricordando con tanto affetto e nostalgia?

    Penso che il successo ottenuto dal Giro del Monte sia dovuto dal fatto che tutta una città si fosse trovata coinvolta in una situazione che era impensabile ed imprevedibile, dove tutti volevano essere partecipi ed attori e soprattutto dal  il fatto di trovarsi tutti legati da quelle sensazioni  che si vivono per noi sammarinesi solo sullo stradone insieme ad amici e conoscenti. In occasione di quelle tre sere, perché solo 3 furono gli anni in cui venne organizzato il Giro del Monte prima di venir sospeso, tutti erano diventati  amici di tutti al di la’ delle appartenenze politiche al di la’ delle differenze sociali, al di là di tutto. La terza edizione , quella del 1973, decretò la fine del Giro del Monte in quanto con la partecipazione di squadre podistiche attrezzate e composte da veri atleti l’aspetto prettamente agonistico si sovrappose a quello prettamente amatoriale .

    Dopo circa un cinquantennio , il Giro del Monte rivive -Quale differenza con quello degli anni ’70?

    Grazie ad alcuni amici sportivi , appassionati di atletica , il Giro del Monte è “rinato” in questi ultimi anni -Ha ottenuto un  grande successo con un gran numero di partecipanti, provenienti da molte regioni  d’ Italia. Ma lo spirito è ben diverso. Artigianale e dilettantistico il nostro, professionale ed agonistico quello odierno. I primi Giri si sono svolti con tanta sammarinesità , sentimento che si è perso in quelli di oggi dove i sammarinesi sono ormai in netta minoranza. E’ comunque diventato un importante evento non solo sportivo , ma anche turistico. Mi auguro che resista nel tempo e che le Istituzioni predisposte seguitino a supportarlo, come merita .