San Marino. Rifiuti, Agenda 21 a favore della raccolta porta-a-porta

Nel corso dell’incontro pubblico “ Rifiuti zero: come evitare di incenerire 2.300.000 € all’anno”, svoltosi lo scorso 9 dicembre, il Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente, Matteo Fiorini, ed il Direttore del Dipartimento Turismo e rapporti con l’AASS, Vito Testaj, hanno annunciato ufficialmente l’impegno dell’esecutivo ad attuare entro 12-18 mesi su tutto il territorio di San Marino il sistema di raccolta porta a porta. Il Coordinamento per l’Agenda 21 esprime il proprio apprezzamento per questa scelta politica che finalmente potrà far salire l’attuale infimo ed umiliante livello di raccolta differenziata fermo sotto al 25 %, assicurando un futuro più sostenibile alla nostra Repubblica sia dal punto di vista ambientale e sociale che soprattutto economico.
Nel corso della serata sono stati prodotti dati e riferimenti che hanno evidenziato inequivocabilmente come
la gestione dei rifiuti attuata sino ad oggi sia risultata fallimentare. I costi complessivi che si presume
superino abbondantemente i 3 milioni di € non sono affatto trasparenti, quindi si sono invitate le istituzioni
preposte a fornire quanto prima alla cittadinanza un dettagliato resoconto.
La recente mancata accettazione dei rifiuti sammarinesi da parte della discarica di Sogliano in realtà si
può considerare una “emergenza preannunciata”, addebitabile unicamente all’insipienza di chi in passato
ha ricoperto ruoli di responsabilità tecnica e politica nel settore, che invece di passare dal sistema di
“smaltimento” a quello di “recupero” come indicato da una direttiva UE del 2008, dunque di ben 5 anni fa,
ha seguito il cattivo esempio della vicina Italia delle deroghe e dei rinvii..
L’Assessore all’Ambiente di Ponte nelle Alpi, Ezio Orzes, ha poi esposto i risultati dell’esperienza
maturata nel proprio comune col sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti porta a porta. Nel 2007 in soli 6
mesi hanno portato il livello di raccolta differenziata dal 23% all’80%, affidandone la gestione ad una
azienda completamente pubblica, assumendo 10 nuovi lavoratori e diminuendo complessivamente i costi di
gestione: meno costi e più posti di lavoro. Oggi il livello di raccolta differenziata ha superato il 90%
consentendo loro di vincere per quattro anni consecutivi il premio del comune più “riciclone” d’Italia. Ogni
abitante di Ponte nelle Alpi produce solo 30 Kg/anno di rifiuti indifferenziati contro i ca 500 kg/anno di noi
sammarinesi. Tali performance hanno permesso di abbattere del 90% gli oneri di conferimento dei rifiuti in
discarica e di ridurre del 14% i costi complessivi di gestione della municipalizzata.
Se trasferiti a San Marino tali risultati porterebbero gli attuali costi annui di smaltimento in discarica da
2.300.000 € (senza considerare i maggiori oneri dovuti al recente incenerimento a Ravenna) a 230.000 €. Ciò
significherebbe liberare ogni anno 2.070.000 € da destinare alla realizzazione del porta a porta, dando
occupazione a decine di persone che attualmente sono disoccupate od in cassa integrazione offrendo loro la
possibilità di riqualificarsi professionalmente. Una classe politica lungimirante avrebbe dovuto attuare prima
tali provvedimenti in grado di produrre occupazione e benessere, evitando così di sotterrare ed ultimamente
incenerire milioni di euro.
L’auspicio è dunque che non si perda altro tempo e che le autorità preposte presentino in tempi rapidi alla
cittadinanza un piano credibile e dettagliato di attuazione del porta a porta su tutto il territorio, indicando con
precisione: tempi, costi, risultati attesi, modalità di attuazione, responsabilità di gestione.
Anche da come si trattano i rifiuti si può misurare il senso civico di una comunità, speriamo dunque
possano diventare l’occasione per un riscatto da parte della cittadinanza e delle istituzioni, non
l’ennesima disfatta.
Il Coordinamento Agenda 21 vigilerà in tal senso e non farà sconti a nessuno!