San Marino. Rifiuti, il direttore Aass Emanuele Valli: “Servono nuovi accordi con l’Italia”.

Emanuele Valli protagonista ieri nell’audizione in Commissione Finanze: “Paghiamo 1 mln di euro i Consorzi ma non vi possiamo aderire”.

No dall’Azienda a impianti di trattamento sul territorio: “L’unica maniera è cercare di produrre meno rifiuti possibile”.

L’audizione dei vertici dell’Azienda Autonoma di Stato per i servizi pubblici è stata al centro dei lavori della Commissione consiliare Finanze, riunita ieri a Palazzo Pubblico. Una relazione sull’attività dell’Aass è stata consegnata dal direttore Emanuele Valli ai commissari e lui stesso ne ha poi illustrato i contenuti, elencando gli impegni su cui l’Azienda è impegnata e le sue criticità. Ad affiancarlo, il neo Presidente dell’Aass, Federico Crescentini, e il segretario di Stato con delega ai Rapporti con l’Aass, Marco Podeschi.

Valli quindi ha affrontato ogni ambito di servizi offerti all’Azienda di Stato e i relativi investimenti in campo: fornitura elettrica, approvvigionamento idrico, depurazione fognaria, rifiuti e Tlc. In particolare, su questo ultimo settore, come da Odg approvato in Consiglio Grande e Generale, il Direttore annuncia la presentazione da parte dell’Azienda di un relazione ad hoc, cui seguirà un dibattito, nella sessione consiliare successiva a Pasqua.

Ma Valli ci tiene anche a puntualizzare, rispetto alle polemiche sorte sulla futura gestione della rete in fibra ottica, realizzata dall’Azienda, che “Aass non è e non dovrà essere un operatore che fornisce servizi di Tlc”, perché “non siamo strutturati, né in grado, né competitivi per farlo. L’infrastruttura – aggiunge – ha una sua valenza per il sistema Paese, non è contro, né a favore di nessuno”.

Diverse poi le problematiche emerse nella gestione della partita “rifiuti”: prosegue l’estensione del porta a porta che, una volta a regime nelle zone in cui è prevista l’attivazione, riguarderà entro l’anno 14 mila abitanti sul territorio, un servizio che alzerà la percentuale della differenziata no all’80% ma i cui costi supereranno quelli della raccolta tradizionale. Parlando di cifre l’aumento “oscilla al milione e mezzo di euro” in più rispetto ai costi prima del porta a porta che erano di 6,5 milioni di euro. Quindi di parla di circa 8 milioni di euro.

Incalzato dai commissari il direttore spiega che “le scelte sulle modalità di raccolta rifiuti e gestione sono di matrice politica, noi come azienda ne abbiamo preso atto. Sul fatto di essere andati a rilento con l’estensione del servizio, posso essere d’accordo, ma siamo andati avanti con estremo realismo, Aass non sarebbe stata in grado di fare un intervento in tre mesi su tutto il territorio, perché oltre a questo servono infrastrutture per il porta a porta”.

Valli palesa poi un problema sulla gestione dei rifiuti differenziati. “Occorre un meccanismo che ci consenta di valorizzare quanto si raccoglie”, manda a dire. Mancano infatti accordi con il Ministero italiano dell’Ambiente per consentire l’adesione del Titano ai Consorzi di recupero della differenziata: “Siamo al paradosso- lamenta Valli- i sammarinesi pagano una quota ai Consorzi e c’è negata la possibilità di aderire” perché “non assimilia- mo i ri usi di San Marino ai ri uti italiani. Si tratta circa di 800 mila- 1 mln di euro all’anno persi”. Sempre rispetto agli accordi in materia di conferimento rifiuti oltre con ne, il Direttore sollecita una revisione dell’accordo definito “capestro” in essere dal 2007 con l’Emilia Romagna. “Siamo ostaggi dell’accordo fatto con la Regione- denuncia- su cui non abbiamo voce in capitolo. Bisogna rivederlo per non essere più penalizzati”. Sempre in tema di rifiuti il commissario Francesco Mussoni sostiene che “per il loro trattamento forse non possiamo fare un termovalorizzatore a San Marino, ma un impiantino nel rispetto dell’ambiente forse si può fare”. Secca la risposta di Valli: “Noi non abbiamo masse critiche per cui si giusti chi trattare rifiuti. Ogni settimana poco tempo fa c’era qualcuno che veniva a proporre sistemi mirabolanti, stupidaggini irrealizzabili. Non credo quindi un impianto interno a San Marino sia una scelta percorribile. L’unica maniera è cercare di produrre meno rifiuti possibile e di differenziarli. Su questo non vedo alternative. La produzione procapite non è lontana da comuni virtuosi, siamo sotto il kg/giorno a abitante, il grosso la fanno i rifiuti speciali derivanti dall’industria”. Infatti il rifiuto solido urbano si è ridotto in questi anni “ no a rappresentare solo 1?4 rispetto al resto dei rifiuti totali”.

Altra priorità è la mappatura della rete fognaria e il suo sdoppiamento e per cui sono previsti interventi importanti: “Abbiamo elaborato progetti esecutivi, il primo riguarda il collettore fognario in zona Falciano che risolve il problema di 1.100 abitanti, poi altri interventi minori sparsi sul territorio. Per i prossimi 5-10 anni Aass dovrà investire somme consistenti nella rete fognarie”. L’obiettivo è lo sdoppiamento: “Dobbiamo evitare che l’acqua che scorre in strade e piazzali delle zone produttive non vada nelle fogne e rappresenti costi ulteriori ad Hera”. A proposito il direttore spiega che l’azienda “soffre di inadeguatezza tariffaria: noi paghiamo ad Hera la depurazione per 0,70 centesimi a metro cubo. Ma con la tariffa del residente si fattura un qualcosa come il 25% in meno rispetto al costo reale sostenuto dall’azienda per la depurazione”.

Ai consiglieri che chiedono spiegazioni dei ritardi Valli replica: “Sono 8 anni che chiediamo personale”. Su questo il segretario Podeschi assicura attenzione: “Vorremo che l’Azienda servizi inizi ad avere risorse umane sammarinesi da formare per gestire il futuro – spiega – Non credo si possa andare avanti con consulenze esterne. Aass si occupa di temi strategici per il Paese, è pericoloso che il know how sia portato avanti da esterni”.

L’audizione ha ricevuto apprezzamenti bipartisan. “È una prima seduta- spiega in chiusura il segretario di Stato Podeschi – mi piacerebbe che periodicamente l’Azienda venisse a riferire in Commissione, idem con altri enti di cui ho delega”. Di qui l’annuncio di una prossima audizione dei commissari con l’Autorità per la regolazione delle tariffe.

Davide Giardi, La Tribuna