San Marino. Rifiuti soldi urbani: ancora sono solo un costo per cittadini, amministrazione e ambiente … di Alberto Forcellini

La raccolta, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sono ancora un problema. Perché? Da anni se ne parla, si investono ingenti risorse, si pagano spese importanti, eppure ancora i problemi non sono affatto risolti.

Innanzi tutto è bene specificare che ci sono due ordini di problemi: il primo è relativo a scelte politiche che condizionano le procedure amministrative e l’operatività; il secondo riguarda lo scarso livello di civiltà e di attenzione di molti cittadini.

Il porta a porta è un servizio tra i migliori, se non tra quelli all’avanguardia. Ma perché funzioni davvero occorre una perfetta sinergia tra l’amministrazione che l’organizza e il cittadino che deve differenziare il rifiuto ed esporlo secondo un apposito calendario giornaliero. A San Marino non sta funzionando affatto: costa tantissimo alle casse pubbliche, è organizzato solo parzialmente e non in maniera puntuale. Dai furgoncini della raccolta cade di tutto e si sparge per strada. Alcuni cittadini non provvedono a fermare i bidoni, che il vento o gli animali regolarmente rovesciano. Così il contenuto si sparge ovunque. Ma quel che è peggio è che il rifiuto differenziato viene convogliato in maniera indifferenziata ai siti di smaltimento. È anche per questo che è assolutamente anti economico per il cittadino e per l’amministrazione.

Allora i casi sono due: o si migliora il servizio, o si passa ad altro. In ogni caso è fondamentale avere a monte accordi con i consorzi di recupero e riciclaggio delle materie prime come carta, plastica, vetro, alluminio. Altrimenti qualsiasi soluzione è destinata a fallire.

L’umido. Fanno parte di questa categoria tutti i rifiuti biodegradabili, ossia che si decompongono naturalmente grazie all’opera di microorganismi. In particolari gli scarti vegetali della cucina, sfalci e potature. San Marino ha voluto alleggerire il peso dei rifiuti convogliati fuori, gestendo in casa l’umido, che è la parte preponderante della massa raccolta.

Però anche qui qualcosa non va. Persone che sono andate a Gaviano per prendere il compost sammarinese ed usarlo negli orti, nei giardini o nei vasi, si sono accorti che dove è stato sparso quel terriccio, non cresce più neanche l’erbaccia e le nuove piantine muoiono in due o tre giorni. Cosa c’è in quella sostanza che sembra terra, ma su cui non crescono più neanche le infestanti?

La tassa sui rifiuti. È giusto che il cittadino paghi un servizio pubblico. Non è giusto che sia uguale per chi differenzia e chi non lo fa. Oltre tutto, non è giusto caricare sul cittadino le inefficienze dell’amministrazione.

I qui diciamo qualcosa anche sui cittadini, perché non tutti sono così sensibili e così attenti. Basta guardare il ciglio delle strade, che stanno diventando ogni giorno di più immense pattumiere dove si trova di tutto. Colpa dei cantonieri che non ci sono più? Oppure è colpa di tanti sconsiderati che buttano per terra, o dal finestrino della macchina, tutto ciò che hanno in mano?

La quantità di rifiuti che generiamo è strettamente legata ai nostri modelli di consumo e di produzione, ma anche ai nostri comportamenti, spesso imprudenti e irresponsabili. Quando sul greto dei fossi, nelle radure boschive o giù per i greppi si trovano vasche da bagno, materassi, gomme, frigoriferi sventrati e mille altre cose che sono il simbolo della maleducazione, non si può dare la colpa all’amministrazione che non fa il suo lavoro.

In conclusione, l’immagine di un paese sporco e trascurato non depone a favore di nessuno: né dei cittadini, né del servizio pubblico. Dovremmo invece ricordare, a parte tutte le considerazioni sulla tutela dell’ambiente e conseguenti cambiamenti climatici, che un paese pulito è più bello. E che la pulizia è anche un deterrente per gli irriducibili maleducati che non rinunciano a lasciare la loro firma con i rifiuti gettati qua e là.

a/f

Nell’immagine, il sito di compostaggio di Gaviano