San Marino. Riflessioni sul ”Polo del Lusso” ….. di Andrea Belluzzi

Andrea BelluzziVisto che è un tema attualissimo ho provato ad immaginare che il polo si fosse già realizzato, quindi l’ho guardato con gli occhi di chi avesse ricevuto l’incarico (o meglio l’opportunità) di trasformare un “semplice” outlet in un progetto di sistema.

E allora sono per un attimo ho preso in prestito gli strumenti del marketing da un lato e dall’altro ho cercato di usare un poco di creatività.

Polo del lusso, One Gallery Outlet, Atlante, Azzurro, Giochi del Titano e poi centro storico: patrimonio dell’umanità, polo commerciale e culinario, musei esistenti e nuovi spazi museali, area del benessere (progettata), manifestazioni ed eventi ben distribuiti nel corso dell’anno.

La prima considerazione è che si tratta di tanta roba. Può far parte di un unico sistema? Certo che si, è la prima regola del commercio: gente porta gente.

La concentrazione di offerta commerciale costituisce un forte richiamo, più ampia e ricca è l’offerta maggiore è il richiamo e la frequentazione. E’ un ragionamento semplice che tutti facciamo quando dobbiamo fare degli acquisti, andiamo dove c’è più offerta per essere certi di trovare quello che cerchiamo.

La seconda considerazione è che per effetto della regola di cui sopra gli Outlet, essendo complementari nell’offerta, trarranno benefici reciproci, come succede più in grande a Parigi tra Galerie Lafayette e Magasin Printemps che sono addirittura adiacenti e che insieme costituiscono un’offerta forse unica al mondo.

La terza considerazione è che l’area commerciale tra Rovereta e Serravalle avrebbe l’opportunità di rinascere e trasformarsi grazie all’arrivo di un numero enorme di persone-visitatori-potenziali clienti. Ciò permetterebbe ai centri commerciali esistenti di ripensare la propria offerta commerciale in senso complementare rispetto a quella degli outlet. Per esempio il Centro Azzurro potrebbe divenire un centro con attività dedicate al mondo dell’alimentazione e della casa mentre l’Atlante potrebbe accentuare la propria natura di salottino chic e di pregio orientando in tal senso la scelta dell’offerta commerciale e di intrattenimento.

Tutta insieme l’area Rovereta-Serravalle potrebbe diventare un grandissimo e qualificato polo commerciale. Addirittura potrebbe nascere un’iniziativa imprenditoriale redditizia legata ai trasporti per un servizio di navette tra i quattro centro centri per lo shopping ed un collegamento con il centro storico.

Quindi la quarta considerazione riguarda l’indotto che si creerebbe per il centro storico che dovrebbe sempre più svilupparsi nell’ambito dell’offerta turistica, culturale, culinaria e commerciale. L’attrattività di visitare un luogo patrimonio dell’umanità, i progetti di ampliamento delle aree museali in parte già in corso di realizzazione con un’offerta attenta a rispondere alle esigenze dei turisti dello shopping che cercano anche motivi per fermarsi e tornare a casa non solo con cose/oggetti ma anche con esperienze ed emozioni. E così da un lato l’arricchimento degli spazi museali, gestiti secondo le migliori pratiche, dove Museo non significa più staticità ma luogo in cui l’arte diventa anche dinamica, dall’altro lo sviluppo dell’offerta culinaria, di locali piacevoli in cui trascorrere la serata, dare corpo alla zona benessere di cui esiste già un progetto nelle aree dei parcheggi superiori, di negozi di artigianato. Per esempio San Marino centro storico potrebbe interpretare in chiave internazionale l’artigianato, divenendo luogo in cui trovare l’artigianato tradizionale originale di tutti i continenti, sarebbe un unicum al mondo. Anche in questo caso si tratta di mettere in moto creatività e marketing intelligente e molte idee interessanti potrebbero trovare realizzazione.

La quinta considerazione è che tutto ciò renderebbe inevitabilmente più interessante investire a San Marino in strutture ricettive esistenti e nuove per la semplice legge del mercato che si investe dove c’è potenzialità di ripagare l’investimento.

L’ultima considerazione è di carattere generale. Direi che se si guarda a questo progetto come un qualcosa che deve produrre il massimo possibile, allora è utile abbandonare timori e invidie per chiedere a tutti di mettersi in gioco ed impegnarsi nella stessa direzione per fare risollevare un commercio che francamente sta arrancando, anche a causa delle ripetute scelte sbagliate di chiusura del passato che hanno prodotto l’implosione spostando il baricentro  commerciale fuori da San Marino, provocando asfissia del settore e perdita di posti di lavoro.

Regalare il polo del lusso a Rimini, perché questo si farebbe, significa mettere una pietra tombale sulla vocazione commerciale di San Marino, questo è ciò che i commercianti per primi dovrebbero capire, sia che stiano a Dogana sia che stiano sul Titano.

Al contrario dovrebbero afferrare questa opportunità, che ha molto il sapore di un ultima chance, e pretendere che la politica, tutta, lavori affinché quelle connessioni, sopra semplicemente accennate, siano messe in moto perché San Marino torni ad essere il luogo conosciuto per lo shopping di qualità e conveniente.

Ciò significherebbe molto più dei 200 posti di lavoro oggi preventivati, la possibilità di nascita di nuove attività e lavoro autonomo ed indipendente, oltre a nuovo gettito per le casse dello Stato da investire a sostegno dello stato sociale cui tutti molto teniamo.

Ma perché tutto questo avvenga occorrono due precondizioni. La prima è che il comitato referendario per bloccare la variante di PRG, espella dal proprio corpo infiltrati che usano questo legittimo comitato con un altro fine, quello di bloccare l’investimento e quindi si trovi subito un accordo con il governo per individuare un’area alternativa per progettare e realizzare davvero un Parco, e non solamente destinarne la funzione, pretendendo concretezza, scadenze precise per la sua realizzazione e magari un ruolo partecipativo.

La seconda è che tutti si riesca a fare uno sforzo per liberarsi dei pregiudizi e della malattia dell’invidia, per cui siccome non deve guadagnarci chi penso io, allora si deve affossare il progetto. Questo è il ragionamento a causa del quale sono nati le Befane sulla statale di Rimini e Ikea a Rimini nord anziché a San Marino.

Il luogo in cui nascerà il polo del lusso determinerà definitivamente le sorti del nostro commercio: o rinascita o decesso, senza troppe vie di mezzo.

Andrea Belluzzi