San Marino. RIFLESSIONI SULL’ECONOMIA IMPERFETTA … di Emilio Della Balda

emilio della baldaIeri sera, il Prof. Antonino Galloni, nell’incontro organizzato da RETE, ha argomentato brillantemente su “L’economia imperfetta”. E’ stata veramente interessante la sua interpretazione delle vicende economiche degli ultimi 70 anni a partire dal dopoguerra quando funzionava la solidarietà tra i Paesi rotta malauguratamente nel 1979 con la scelta della rendita finanziaria, la campagna contro le imprese pubbliche e il mercato che decide i tassi di interesse.

Il Prof. Galloni ritiene che ciò abbia causato il crollo del sistema monetario europeo del 1992 con il ritorno a bassi tassi ma con una radicale modifica dell’etica in quanto l’economia finisce in mano alla finanza mettendo in soffitta la politica.

Il profitto non ha più rischio perché viene percepito in anticipo dal capitalismo finanziario che costringe l’economia reale alla compressione dei salari e ai licenziamenti e lo Stato all’austerità che rovina i conti pubblici. Impazzano così i derivati prodotti dal capitalismo finanziario trionfante (54 volte il PIL mondiale!!!) che infine passa all’attacco delle banche e fa in modo che la moneta non arrivi all’economia reale.

Il Prof. Galloni sostiene che si può e si deve uscire dal capitalismo finanziario e indica la strada dell’investimento pubblico, della massimizzazione della produzione, della piena occupazione e dell’aumento dei salari. Un suo pensiero va alla moneta complementare che si potrebbe esperimentare anche a San Marino partendo da un dibattito informativo.

Queste sono occasioni di riflessione aperta alle quali non si può mancare, anche se non si condivide.

Osservando la situazione mondiale destabilizzata dalle guerre, dalle ingiustizie, dalle sofferenze, penso che sia necessaria una grande trasformazione sociale ma non sono in grado di capire se si andrà verso il post capitalismo o verso una nuova forma di capitalismo. Non penso alla rivoluzione, ma ad una trasformazione strutturale profonda.

Dipenderà molto dall’impegno dei cittadini nella vita pubblica e dalla loro volontà di cambiamento verso una vita migliore. E’ certo che il nostro Paese non deve stare alla finestra con la politica del nulla, ma deve attrezzarsi per costruire una Comunità più giusta, più sociale, più democratica, più libera e più consapevole.

La politica deve riprendere il suo ruolo primario e progettare il futuro. Non muoversi, attendere gli eventi, significa andare indietro.

                                         Emilio Della Balda