Se i lavoratori frontalieri sono i più penalizzati dalle ipotesi di riforma Tributaria del Governo, tutti i redditi da lavoro dipendente e da pensione sono nel mirino dell’Esecutivo. La trasformazione degli attuali 9.000 euro di deduzioni, composti in parte dalla no tax area ed in parte da spese da “smaccare”, in detrazioni calcolate esclusivamente sulla tracciabilità SMAC, sarebbe una manna per le attività economiche ma, al contempo, una stangata per i lavoratori dipendenti e i pensionati residenti. Il Governo ipotizza di detrarre il 12% delle spese effettuate in territorio, fino ad un massimo di 9.000 euro, corrispondenti ad una detrazione massima annua di 1.080 euro. Il Segretario di Stato per le Finanze, per indorare la pillola, ha accennato alla possibilità di innalzare la percentuale al 15%, portando la detrazione massima a 1.350 euro. Le Organizzazioni Sindacali contestano, ancor prima degli importi, la scelta in sé, ritenuta inaccettabile perché costringerebbe i redditi fissi a sostenere spese molto più elevate all’interno del territorio, per ottenere gli stessi benefici fiscali di oggi o per contenere l’aggravio previsto. In altre parole, per pagare meno tasse, si sarebbe obbligati ad acquistare ancor più beni e servizi a San Marino, e quindi a prezzi generalmente più alti, a dispetto soprattutto di chi è già costretto a recarsi fuori territorio al solo scopo di risparmiare: una vera e propria fregatura! Ad esempio: un lavoratore part-time con uno stipendio lordo mensile di 1.200 euro, oggi paga 264 euro annui di imposte e deve tracciare 1.174 euro di spese SMAC. Con la proposta del Governo, per mantenere lo stesso reddito dovrebbe “smaccare” circa 8.000 euro annui. È realistico pensare che chi guadagna poco più di 1.000 euro al mese (considerando anche i contributi), possa spenderne quasi altrettanti, solo per avere un alleggerimento fiscale? Un altro esempio: un dipendente del settore industriale al 4° livello, con il massimo dell’anzianità di servizio e uno stipendio lordo mensile di 2.500 euro, oggi paga 1.964 euro di imposte all’anno, tracciando 5.275 euro di spese SMAC. Anche ipotizzando di tracciare l’importo massimo previsto di 9.000 euro annui, con la nuova proposta del Governo, pagherebbe comunque più imposte rispetto a oggi. Considerando che le retribuzioni contrattuali medie sono in gran parte inferiori a tale importo, la gravosità del provvedimento è evidente. Una delle giustificazioni addotte dal Governo riguarda il fatto che, una volta raggiunto il limite delle detrazioni, i contribuenti smettono di usare la SMAC, riducendo la tracciabilità del giro d’affari degli esercenti. Ma anche ammesso che questo accada, lo scontrino fiscale va comunque emesso e se ciò non avviene, occorre mettere in atto severi controlli, di cui non si vede traccia da un decennio. A tutto ciò, si aggiunge l’ipotesi del raddoppio delle imposte sul TFR, oggi pari al 2,5% fino a 5.000 euro ed il 5% sulla parte eccedente. L’affermazione che tale aumento avrebbe un impatto minimo, visto il peso sulla tassazione complessiva, è ancora una volta inaccettabile. Abbiamo infatti ribadito al Segretario di Stato per le Finanze che, a fronte di una riduzione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni compresa tra il 10% e fino ad oltre il 20% circa, non solo le tasse non devono aumentare, ma devono essere ridotte, a cominciare dall’utilizzo delle maggiori entrate, derivanti dalla mancata applicazione del fiscal drag, per ridurre il carico contributivo sugli stipendi e consentire una più significativa rivalutazione delle pensioni, soprattutto per i redditi più bassi. La nostra proposta si fonda su somme indebitamente incassate dallo Stato a seguito della mancata applicazione di una legge in vigore. Abbiamo inoltre richiesto un intervento correttivo, rispetto alla situazione attuale, che preveda l’incremento, sulla base dell’inflazione, dei 9.000 euro di deduzioni, mantenendo il mix tra no tax area e quota tracciabile tramite SMAC. Si tratta dell’esatto contrario di quanto intende fare il Governo. Occorre invece chiedere un maggior contributo a coloro che hanno beneficiato della considerevole crescita della ricchezza avvenuta in particolare negli ultimi anni, e non certo a chi vive di solo salario, stipendio o pensione!
CSdL – CDLS – USL