San Marino. Riforma IGR, FUCS-CSdL: “Lavoratori e pensionati non devono pagare un centesimo in più!”

Non è un semplice aggiustamento, come vorrebbe far credere il Governo, ma una vera e priora riforma dell’IGR quella avviata all’iter Consiliare nei giorni scorsi. I sindacati si sono prontamente mobilitati per respingere con determinazione questo provvedimento che mette le mani solo nelle tasche di chi le tasse le ha sempre pagate, ovvero i lavoratori dipendenti e i pensionati; a loro non deve essere chiesto un centesimo di più, perché i loro redditi sono già stati indeboliti dall’inflazione, considerando che né i rinnovi contrattuali, né la rivalutazione delle pensioni, hanno coperto le dinamiche inflative. L’aumento dei prezzi a San Marino in misura superiore al circondario, in particolare per i generi di prima necessità, è ben presente alla Federazione Costruzioni e Servizi della CSdL, che rappresenta anche i lavoratori del settore del commercio. Costringere famiglie a basso reddito a spendere almeno 500 euro al mese in territorio da tracciare con la SMAC, per non vedersi aumentare le tasse, è un vero e proprio sopruso e una “violenza fiscale” che va assolutamente scongiurata. La libertà di andare a fare spesa fuori confine per acquistare beni e servizi a costi inferiori, per difendersi così dall’erosione del potere d’acquisto delle retribuzioni, deve essere assolutamente salvaguardata, tanto più nella totale assenza di politiche e misure di contenimento dell’inflazione a San Marino. Contestualmente, la mancata applicazione della Legge sul fiscal drag ha determinato un aumento indebito della tassazione e quindi degli introiti per le casse dello Stato. Quei soldi vanno ridistribuiti subito, specialmente a chi le tasse le ha sempre pagate, con particolare attenzione, come ha chiesto da subito la CSdL, ai redditi più bassi. Anche i settori rappresentati dalla FUCS, come i servizi, l’edilizia, il turistico-alberghiero, ecc., verrebbero colpiti in modo esiziale dagli effetti dalla reintroduzione di una vera e propria odiosa “tassa etnica”, che creerebbe una differenziazione fiscale tra lavoratori residenti e non residenti, che lavorano fianco a fianco tutti i giorni. Discriminare i lavoratori in base alla loro residenza, è inaccettabile; in primo luogo andrebbe a colpire con tasse più alte i lavoratori frontalieri, senza che possano recuperarle interamente sul fronte italiano, creando così un clima di forte tensione dentro le aziende come già accaduto nel 2010, e rendendo al tempo stesso meno attrattivo il mercato del lavoro sammarinese, nel quale mancano figure e professionalità importanti che necessariamente devono essere reperite fuori territorio. Al contempo rischia di creare un ulteriore elemento di difficoltà nei rapporti con l’Italia, e diventerebbe un ostacolo all’obiettivo, ancora da raggiungere, della firma all’accordo di Associazione con l’Unione Europea. Dal testo della riforma emerge una presunta volontà di mettere in campo i necessari controlli per accertare i redditi delle imprese. Anche nel 2013 era stata assicurato il medesimo impegno, ma non si è concretizzato. In questo contesto vanno verificati fino in fondo i redditi aggiuntivi, determinati verosimilmente dalle rendite di patrimoni mobiliari ed immobiliari, e come è composto il miliardo di maggiore raccolta bancaria degli ultimi anni. A tal proposito chiediamo al Governo e alla maggioranza di sapere come si svolgeranno effettivamente gli annunciati e sbandierati controlli automatici su chi dichiara da 0 a 15.000 euro, scomodando addirittura l’intelligenza artificiale: l’IA chiama direttamente il contribuente infedele a casa? Gli manda una mail? Ironia a parte, non vorremmo che l’effetto dell’annuncio serva solo come arma di distrazione, per mantenere alla fine lo status quo. Tutti i contratti scaduti nei settori rappresentati dalla FUCS devono essere rinnovati con l’obiettivo di recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni. La FUCS, congiuntamente alle Federazioni costruzioni e servizi di CDLS e USL, ha già presentato alle controparti le piattaforme rivendicative, e su alcuni rinnovi ha avviato l’iter negoziale con le associazioni datoriali, svolgendo i primi incontri. L’auspicio è di procedere speditamente nelle trattative per arrivare in tempi brevi al raggiungimento dei rinnovi contrattuali con risultati soddisfacenti.

FUCS-CSdL Federazione Unitaria Costruzioni e Servizi