I sindacati, nonostante le aperture anunciate dalla maggioranza (leggi qui) non arretrano di un passo: domani, martedì 7 ottobre, sarà sciopero generale. Dopo giorni di contatti con il governo e la maggioranza, le tre sigle – Csdl, Cdls e Usl – restano compatte nel giudicare la riforma dell’IGR “una legge iniqua e odiosa”, e chiamano i lavoratori alla mobilitazione: ritrovo alle 8.30 in Piazza Nazioni Unite, poi corteo fino a Piazza della Libertà, dove si terrà la manifestazione principale.
Al centro della protesta, l’accusa di una riforma fiscale discriminatoria che, secondo i sindacati, «penalizza chi fatica ad arrivare a fine mese imponendo nuove spese in territorio», invece di colpire evasione ed elusione fiscale. «È una legge ingiusta verso i lavoratori – dichiarano congiuntamente – che non riduce le disuguaglianze ma le amplifica. Servono equilibrio e coraggio, non tasse mascherate da incentivi».
Duro anche l’attacco al metodo del governo: «Gli spiragli aperti da singole componenti della maggioranza – spiegano – non hanno trovato ascolto. Ha prevalso chi vuole misurare i muscoli, lanciando un guanto di sfida invece di costruire un vero confronto. Un comportamento irresponsabile – concludono – che merita una reazione di massa».
Lo sciopero di domani diventa così non soltanto una mobilitazione economica, ma una sfida politica che mette alla prova i rapporti sociali nel Paese. Le sigle sindacali puntano a una partecipazione ampia e unitaria per “dare un segnale forte” contro una riforma che considerano «sbagliata nelle premesse e nelle conseguenze».
Da parte della maggioranza, giungono solo rassicurazioni di rito sulla “volontà di dialogo” e l’annuncio di alcuni ritocchi all’impianto fiscale, ma il fronte sindacale non si lascia convincere. “Le parole non bastano più — ribadiscono i segretari — servono atti concreti”.
Tutti pronti dunque per la piazza: bandiere, slogan, striscioni e la promessa di non fermarsi finché non cambierà la legge. Domani San Marino si ferma, e sarà il termometro di un malessere sociale che, per il mondo del lavoro, non può più essere ignorato.
Leggi anche:
San Marino. Riforma IGR. Maggioranza: ”il tavolo del confronto ha rimosso gli ostacoli principali”