San Marino. Riforma Igr, la protesta non si ferma: oggi i sindacati in presidio davanti alla sede di Libera

Non si ferma la mobilitazione dei sindacati sammarinesi contro la riforma dell’Igr. Dopo il presidio di ieri pomeriggio davanti alla sede del Pdcs, oggi, mercoledì 15 ottobre, la protesta di CDLS, CSdL e USL si sposta davanti agli uffici di Libera. L’obiettivo è chiaro: chiedere una profonda revisione di un progetto di legge ritenuto iniquo, che penalizza i redditi medio-bassi e continua a discriminare i lavoratori frontalieri.

La decisione di proseguire con i sit-in davanti alle sedi dei partiti di maggioranza è maturata durante la riunione dell’Attivo dei Quadri congiunto al Concordia di Borgo Maggiore. In quella sede, come si legge in un comunicato diffuso dalle tre sigle sindacali, si è fatto il punto sulla trattativa. Nonostante le aperture verbali e le promesse di “modifiche migliorative” da parte di Governo e Maggioranza, per i sindacati l’obiettivo di una riforma equa resta lontano.

Durante l’incontro, i segretari generali Milena Frulli (CDLS), Enzo Merlini (CSdL) e Francesca Busignani (USL) hanno illustrato ai delegati nuove tabelle di simulazione. I dati mettono a confronto gli effetti della riforma sui redditi di lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati, evidenziando le criticità che le organizzazioni sindacali denunciano da settimane.

Al termine dell’assemblea, i rappresentanti sindacali si sono subito spostati in corteo verso la sede del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, dando il via al primo dei presidi in programma. Oggi si replica davanti a Libera, mentre la mobilitazione proseguirà domani, giovedì 16 ottobre, davanti alla sede del Psd, per concludersi venerdì 17 con il sit-in da Alleanza Riformista.

Una settimana di pressione costante sulle forze politiche che sostengono il governo, con cui i sindacati chiedono un’inversione di rotta e un confronto reale. La richiesta è quella di riscrivere una riforma fiscale che, nelle parole delle tre confederazioni, deve essere finalmente improntata alla giustizia sociale e alla tutela delle fasce più deboli della popolazione.