Mentre la vicina Italia sta spostando la sua economia di “Repubblica fondata sul lavoro”, ovvero sulla produttività della ricchezza, ad una sempre più evidente caratterizzazione di una “Repubblica fondata sui sussidi”, anche il Titano rischia di imboccare la stessa strada.
La differenza fra le due economie, però, è che San Marino non può permetterselo. Ecco che, quindi, è indispensabile fare il possibile per -oltre a trattenere le attività economiche private esistenti- attrarre sempre nuovi investitori esteri. E, in tal senso, la previsione di precisi limiti alla pubblicazione dei dati delle stesse società prevista nel testo legislativo potrebbe essere una, neppure troppo piccola, goccia nel “mare” di un piano di sviluppo ampio, globale e di lunga visione.
Ben inteso, non è certo proponibile un ritorno alle Società Anonime (S.A.) degli anni che furono ma riservare all’Autorità giudiziaria e finanziaria locale -nonchè alle autorità estere in caso di indagini penali, attraverso regolari rogatorie- l’accesso ai dati più sensibili delle società potrebbe rivelarsi un ottimo elemento di catalizzazione sul Titano di investimenti extrasammarinesi.
Non è un caso, del resto, che il 67,8% delle società inserite nel Fortune 500 (le 500 aziende americane che producono più utili, Pil e lavoro; aziende da centinaia di miliardi di fatturato come Apple, Amazon, Exxon Mobil) facciano base nello stato americano del Delaware, uno dei sistemi societari capace di garantire il massimo della riservatezza senza che ciò favorisca distorsioni e abusi finanziari.
Certo, la riservatezza non è l’unica peculiarità del sistema-Delaware che deve la sua grande attrattiva sia alla riservatezza che ai grandi benefici fiscali, nonché alla presenza di un efficientissimo tribunale specializzato in materia societaria che permette di dirimere velocemente “liti” e dispute in materia commerciale e societaria.
Ora, è vero che appaia inverosimile creare un sistema capace di portare, in quattro e quattr’otto Apple o Amazon sul Titano, ma oltre a queste il Delaware ha saputo attirare una miriade di piccole e medie imprese grazie ad una burocrazia snellissima che permette, ad esempio, di aprire e rendere operativa una società in poche ore senza precludere l’opportunità a soci, amministratori o manager non residenti nel Paese. Inoltre, la normativa consente ad una sola persona di ricoprire contestualmente il ruolo di unico azionista, amministratore unico e manager, condizione essenziale per attrarre le piccole imprese che potrebbe essere il target naturale e migliore per uno sviluppo futuro dell’economia produttiva della Repubblica.
Sì, dirà qualcuno, così “ripiombiamo subito nella black-list”… Sbagliatissimo, perchè nessuno stato Usa che ha un sistema simile, Delaware compreso, è mai finito in alcuna black-list. Non vi è oggi ma non vi era neppure prima della recente riforma americana che ha ridimensionato un poco l’efficacia della riservatezza dei dati societari quando neppure l’amministratore era in elenchi pubblici ad uso e accesso consentito a chiunque.
Del resto, perchè un investitore -ad esempio italiano- dovrebbe investire sul Titano se il sistema sammarinese è identico a quello del suo Paese? Non lo farebbe… e infatti non lo fa!
Certo, la riforma-Righi non è perfetta, e appare migliorabile in diversi aspetti se vogliamo sia una solida base per lo sviluppo futuro del Titano. Ma qualche innovazione capace di attrarre investimenti esteri ce l’ha. Prima fra tutte la norma sulla riservatezza di alcuni dati societari che nulla -in concreto e al contrario di quanto i “nipotini” politici (e i media a loro “amici”) di chi, ai tempi dell’assedio, “tifava” per la Gdf italiana, cercano di far credere- ha con le vecchie S.A. Sammarinesi.
Ma questo, da solo, non basta. Serve coraggio e, ancor di più, servirebbe una opposizione responsabile e costruttiva in luogo dell’attuale catastrofista, filostraniera e troppo poco propositiva. E serve anche un governo più coeso e serrato nei suoi membri, magari coraggioso al punto di “espellere”, sostituire quei suoi componenti che fino ad ora hanno al loro attivo solo una gestione fallimentare della Segreteria di Stato e del comparto, su tutti quello sanitario e dell’Iss, che dovrebbero governare. In una politica responsabile e non solo e strenuamente nella ricerca del consenso, sarebbe lo stesso partito di appartenenza del ministro inadeguato a favorirne la sua sostituzione… Ma tant’è.
Inoltre, serve a ben poco una normativa moderna capace di introdurre iter snelli e veloci se il sistema bancario non viene adeguato a questa impellente esigenza di creare nuove imprese in territorio… Serve a ben poco ogni innovazione legislativa e burocratica se poi gli investitori attratti venissero -come accade oggi- cacciati dalle banche biancazzurre, ovvero dall’impossibilità di aprire un semplicissimo conto corrente bancario, anche limitato a mera operatività Sepa o al deposito del capitale di garanzia della società…
C’è da lavorare. Tanto e in un progetto globale di rilancio del sistema-San Marino. Singoli provvedimenti, pur interessanti e “intelligenti” come la riforma-Righi delle società, da soli non cambieranno nulla…
Enrico Lazzari
