SAN MARINO. RINVIO A GIUDIZIO BURIANI E CELLI (3^ parte). ”Nel cellulare di Buriani trovate missive sottoscritte dai consiglieri Nicola Renzi, Luca Boschi e Vladimiro Selva”

PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

Alberto Buriani, nel corso dell’audizione dinnanzi alla Commissione d’Inchiesta, ha offerto una ricostruzione dei rapporti che intercorrevano tra lui e, rispettivamente, Simone Celli (qui individuato come concorrente in alcuni dei misfatti per i quali si procede), Marino Grandoni (titolare effettivo di una partecipazione rilevante di Banca CIS S.p.A.) e i coniugi Daniele Guidi (titolare effettivo di una partecipazione rilevante di Banca CIS S.p.A. nonché suo amministratore delegato e direttore generale) e Maria Stefania Lazzari, che contrasta con le emergenze istruttorie. Infatti:

– l’acquisizione dei tabulati dei telefoni di Alberto Buriani ha consentito di rilevare l’esistenza di una intensa serie di telefonate tra questi e Simone Celli, tanto da non rendere credibile la circoscrizione del loro rapporto ad una collaborazione istituzionale per la redazione di un testo per la normativa antiriciclaggio (della quale peraltro nessuno ha fornito alcun riscontro istruttorio), tenuto anche conto che queste telefonate sono avvenute in un momento successivo alla cessazione degli incarichi istituzionali di Simone Celli (Segretario di Stato prima, Consigliere poi);

– tra i files contenuti nel telefono cellulare di Alberto Buriani sono state rinvenute fotografie che ritraggono Daniele Guidi e Maria Stefania Lazzari in momenti di vita privata (cene, compleanni: i files si trovano nella cartella “Report > Int64_REDMI 5 PLUS DUAL MEG7- All_Picture> 3”). Se è vero che in queste foto non è ritratto il prevenuto, si deve osservare che la loro conservazione nel suo smartphone non è coerente con il tipo di rapporto che egli dice di coltivare esclusivamente con la famiglia d’origine di Maria Stefania Lazzari. A seguito dell’allegazione agli atti delle fotografie acquisite dalla Commissione d’Inchiesta, è infatti emerso che Alberto Buriani coltiva un rapporto con la coppia Guidi-Lazzari che risale quantomeno al 2007 (come si comprende dal nome della cartella in cui le foto sono conservate, cfr. pagina 218 della Relazione della Commissione d’Inchiesta), anno a cui si riferiscono le fotografie che ritraggono una vacanza alla quale, oltre a Buriani, hanno preso parte Marino Grandoni e Fabio Berardi (poi esponente del partito politico “Arengo e Libertà”);

– le stesse foto di cui si è parlato nel punto precedente smentiscono che la conoscenza tra Alberto Buriani e Marino Grandoni sia circoscritta all’occasione della compravendita dell’immobile per la propria residenza, peraltro successiva alla suddetta vacanza;

– nello smartphone di Alberto Buriani sono stati rinvenuti files verosimilmente non creati dal prevenuto ma trasmessi a/da lui, circostanza che tuttavia non è possibile delineare con certezza in quanto alcuni programmi di messaggistica, pur certamente utilizzati (Whatsapp Viber, Signal), sono stati disinstallati (Whatsapp), anche, poco prima dell’esecuzione del sequestro probatorio (o comunque sono stati rinvenuti privi di messaggi nonostante alcuni allegati facessero riferimento a quella applicazione, ad esempio Signal). Sono comunque stati rinvenuti:

1) uno screenshot di un affogliato del verbale di interrogatorio di Catia Tomasetti (segnatarnente, affogliato n. 710 del procedimento penale 735/RNR/2018);

2) Files di immagine contenenti documenti (alcuni dei quali recanti il timbro del protocollo dell’Eccellentissima Reggenza) riguardanti – verosimilmente – missive sottoscritte dai Consiglieri Nicola Renzi, Luca Boschi e Vladimiro Selva e alcuni dei relativi riscontri. Segnatamente:

a) lettera 27 luglio 2020 recante il timbro di ricevuta della Segreteria Istituzionale sottoscritta da un rappresentante di Repubblica Futura (che dalla firma e dal corpo del documento pare essere Nicola Renzi) e da un rappresentante di Libera (che dalla firma e dal corpo del documento pare essere Luca Boschi) quali “membri della Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia e quindi del Consiglio Giudiziario Plenario dei gruppi consiliari di Libera e Repubblica Futura” con cui si chiede documentazione riguardante la seduta del 24 luglio 2020 del Consiglio Giudiziario Plenario;

b) lettera del 29 luglio 2020. sottoscritta da Nicola Renzi e indirizzata agli Eccellentissimi Capitani Reggenti per il sollecito delle richieste già inoltrate, sprovvista di qualsiasi indicazione di ricezione o inserimento in un qualsiasi protocollo;

c) riscontro della Segreteria Istituzionale (su incarico della Reggenza) alla missiva 27 luglio 2020 di cui alla precedente lettera a) del 3 agosto 2020 (prot. n. 71126/2020);

d) Commissione per gli Affari di Giustizia da Luca Boschi e Nicola Renzi (inserita nel protocollo del Dipartimento Affari Interni Ufficio Segreter~fil Istituzionale, con il numero 75873 del 14 agosto 2020) con cui si richiede termine per esamInare la documentazione messa a disposizione dei Commissari;

e) lettera 17 agosto 2020 (sulla quale è apposto il timbro di protocollo dell’Eccellentissima Reggenza, n. 76567 del 18 agosto 2020) sottoscritta da due rappresentanti di Libera (che dalla firma e dal corpo del documento paiono essere Luca Boschi e Vladimiro Selva) e da uno di Repubblica Futura (che dalla firma e dal corpo del documento pare essere Nicola Renzi), con la quale si chiede il rinvio dell’adunanza del Consiglio Giudiziario Plenario che si indica essere stata fissata per il 19 agosto 2020 (file denominato “Rich. Posticipo riuni”, salvato in “Report > Int64_REDMI 5 PLUS DUAL MEG7-AltMultimedia”);

FINE TERZA PARTE