
E’ quello che è successo al nostro direttore nel procedimento relativo alle domande, ancora oggi non del tutto risolte, che si era posto nel vedere il rogito, redatto dal nipote di Grandoni, relativo all’acquisto, da parte del Commissario della Legge Alberto Buriani, dell’appartamento di Marino Grandoni e soci.
Il rinvio a giudizio ad opera della pluriricusata giudice Antonella Volpinari, che già ha un procedimento aperto dal Severini precedente all’apertura di questo procedimento, un’azione di responsabilità civile per aver archiviato in pochi giorni la posizione di Buriani dopo le sue false accuse contro Severini proferite dal giudice in un plenario del 2018, e del giudice Laura Di Bona, che già aveva espresso in un altro procedimento l’intenzione di rinunciare a giudicare Severini in quanto non serena per i tanti articoli che lo stesso aveva fatto contro di lei, è avvenuto poco prima che ci fosse il Consiglio Plenario dove Guzzetta fu cacciato.
Il rinvio a giudizio è avvenuto pochi giorni prima del loro trasferimento. La Volpinari è stata poi effettivamente trasferita al dibattimento penale primo grado e la Di Bona al Civile.
Chissà perchè lo fecero pochi giorni prima del Plenario? Ed in piena ricusazione, che come abbiamo visto non si può fare! Forse perché si aspettavano già che sarebbero state spostate? Quindi hanno immaginato di avere solo pochi giorni per effettuare la chiusura delle indagini ed il rinvio a giudizio del Severini, un rinvio a giudizio fatto di fretta e furia; dopo non lo avrebbero potuto fare! In spregio della legge e contro la stessa in quanto durante la ricusazione non è possibile effettuare atti definitivi, come è il rinvio a giudizio per la fase inquirente.
E queste due sono due giudici.
Si doveva colpire, così per ritorsione, a chi aveva osato fare domane scomode ad Alberto Buriani e che voleva la verità?
… se questa è giustizia!