Il generale Alessandro Gentili, neo comandante della Gendarmeria, anticipa qualche contenuto di quella che sarà la riforma per il riordino delle forze di polizia sammarinesi. Dopo le critiche lanciate durante il Consiglio dai rappresentanti del movimento civico Rete sul progetto di riforma, il generale chiarisce che al momento non esiste nessuna bozza del provvedimento. “Si sarà fatto riferimento – spiega- alla relazione enunciativa dei principi cui il progetto di legge potrà ispirarsi”, documento consegnato al congresso di Stato che lo ha nominato suo consulente per la riforma del riordino dei corpi di polizia.
Il documento”non ha nulla di rivoluzionario, è acqua calda – sottolinea- mi sono ispirato ai principi attuati nella riorganizzazione degli ordini di polizia di Italia e in Europa occidentale”.
Il numero uno della Gendarmeria spiega: “Restano il dipartimento di polizia, il Consiglio di dipartimento e i tre corpi” anche perchè, “la polizia unica è tipica dei regimi dittatoriali”. Ma il coordinamento deve diventare “una realtà” e questo scopo, Gentili evidenzia due “punti qualificanti” della sua proposta: il primo, è l’istituzione di una centrale operativa interforze unica che, spiega, potrà inglobare anche il 118 e il servizio emergenze della Protezione civile.
Secondo nodo della riforma “la creazione di un reparto con competenze e idoneità a operare nel contrasto al riciclaggio, alla corruzione e al finanziamento al terrorismo”. Per il resto, “c’è poco da inventare – prosegue- dobbiamo fare quello che è indispensabile e del quale non è possibile fare a meno”. Sulle critiche ricevute in Aula, il generale minimizza: “I tempi necessari per un confronto con le parti interessate e con la politica ci sono”. E’ chiaro che oggi “i tre corpi non possono più vivere ciascuno per conto proprio è necessaria un’attività che porti a un’organizzazione unitaria”.
La Tribuna