San Marino. Ripartenza a metà per l’Infanzia

Quando si parla di scuola si toccano corde sensibili e c’è infatti chi da tempo ormai ne sta chiedendo la riapertura. Proprio stasera è in programma una manifestazione organizzata dal comitato genitori e bimbi rsm. C’è però chi si chiede che senso abbia portare avanti una protesta quando gran parte delle richieste sarebbero già state accolte. “Non è proprio così – precisano dal comitato – e per questo nel pomeriggio di domani (oggi per chi legge, ndr) è previsto un incontro con tutti i capigruppo”. Frattanto il segretario Belluzzi ha risposto alle domande di Repubblica.sm per provare a fare un po’ di chiarezza.

Segretario, di recente il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini ha detto che il problema della scuola non è soltanto suo e che volendo essere onesti si dovrebbe dire che con tutta probabilità nemmeno a settembre ci saranno le condizioni per riaprire come prima. E’ così?
“Sono d’accordo con Valentini sul fatto che la scuola riguardi tutti e non solo la mia segreteria. Sono invece un po’ più ottimista sul rientro a scuola a settembre pur non avendo la sfera di cristallo. C’è anche chi è convinto che a giugno finisca tutto e che potremo così lasciarci alle spalle il problema del virus. Noi stiamo già lavorando per prepararci ad ogni evenienza e fare in modo di riportare gli studenti in classe in qualunque scenario. Stiamo lavorando per ampliare le aule, alle medie ad esempio abbiamo previsto l’aumento di una sezione, la sezione N”.

E’ anche prevista l’assunzione di nuovo personale docente?
“Sulla base degli studi che ho fatto no, verrà però completato l’orario di alcuni docenti che avevano un orario parziale”.

Per ciò che concerne il rientro dei bambini alla scuola dell’infanzia, sarà effettivamente possibile che ciò avvenga l’8 giugno? E in quale modalità?
“La ripartenza è fissata per l’8 giugno, per quella data dovremo aver svolto tutte le indagini sierologiche sugli insegnanti e sul personale non docente. La scuola riprenderà come prima ma non riusciremo a garantire il servizio a tutti i bambini che sono 900, ne riporteremo in classe soltanto la metà. Questo per garantire le condizioni di sicurezza e una adeguata gestione del rapporto con gli insegnanti”.

A proposito di insegnanti, come si è giunti all’accordo sulla retribuzione?
“Si era partiti pensando che la didattica a distanza non sarebbe stata così impegnativa come invece poi si è rivelata essere. E’ su questa base che si è deciso che se per marzo e aprile la retribuzione è stata al 70%, per i mesi di maggio e giugno sarà del 90%. Poi si tornerà, dal mese di luglio in poi, alla normalità del 100%”.

Perché non si è deciso di prolungare la didattica a distanza anche per il mese di luglio?
“E’ bene che i bambini possano andare in vacanza, peraltro stiamo già lavorando per riportarli a scuola con un anticipo di qualche settimana, già dalla fine di agosto. Nel frattempo, a fine giugno partiranno i centri estivi. E come ho detto sto lavorando per consentire agli studenti delle quinte elementari di tornare a scuola per concludere il ciclo in presenza e avere la possibilità di salutarsi”.

Si è detto che sono state le insegnanti a spingere per la non riapertura. Le risulta?
“E’ più complesso di così, non ho mai visto tanta divisione tra gli insegnanti ma anche tra i genitori. C’erano posizioni diversissime: chi era preoccupato e chi invece chiedeva il ritorno in classe”.

Il decreto atteso per le prossime ore (di ieri per chi legge, ndr) ci riporta verso la normalità?
“E’ un altro step verso il ritorno alla normalità. Non ci siamo divertiti con i decreti in questi mesi ma essi si sono accumulati perché c’era la volontà di recepire ogni miglioramento che andasse verso una maggiore libertà per le persone”.

Olga Mattioli

Repubblica Sm